sabato 27 ottobre 2012

UN BAGNO DI ALTA POLITICA

Dopo anni di pressappochismo e mesi di antipolitica e  malcostume,  ieri sera partecipare per caso alla presentazione del  libro di Bruno Tabacci  “PENSIERO LIBERO” è stata una occasione ghiotta per  meditare e riflettere sui problemi  veri che oggi affliggono l’Europa e il nostro paese.
Una lectio doctoralis che  i lettori del blog ed i  miei amici sassaresi  hanno perduto, ma che spero possano  in qualche modo recuperare attraverso i mezzi di informazione e le altre occasioni che, certamente Tabacci non  mancherà di offrire, nel suo giro  dedicato alla campagna per  le primarie di coalizione del PD, appena iniziata. Comunque il seme è stato gettato e  la modesta ma attenta partecipazione degli amici dell’API accorsi anche dal circondario e dal nuorese, seppur ha risentito (forse) della  non presenza degli alleati di coalizione  e di quella attenta espressione della politica locale popolare, professionale  e  culturale evocata da Tabacci nel ricordo degli uomini politici (Segni, Cossiga, Berlinguer) che hanno fatto ben conoscere Sassari nel nostro paese, certamente diffonderà i suoi benefici effetti.

giovedì 18 ottobre 2012

E’ SOLO SPOSTATO TROPPO A SINISTRA ?

Rimandiamo per l’attenzione dei nostri lettori, all’opportuna intervista sull’Unità del 17 ottobre 2012 rilasciata dall’On. Tabacci : “Non mi riconosco nel manifesto, è troppo di Sinistra, perché non sono stato coinvolto?…”, per  riflettere sul limite posto da  Vendola alla coalizione sull’accettazione di una presenza che stia al centro della stessa coalizione, come proposta da  Bersani. Il vero problema, attorno al quale cavalcano i populisti e cercano aggancio gli esclusi, si nasconde nell’impossibilità di mediare con le forze sociali, essenziale ad una cospicua parte del PD che appoggia Bersani, nello spirito e secondo la coerenza verso l’Agenda Monti manifestata da esponenti dello stesso PD e secondo i richiami dell’On. Tabacci  per la ricaduta della stessa Agenda  e sui propositi di cambiamento della riforma del Lavoro. Questi argomenti, se si leggono nell’ambito delle linee politiche proposte da Tabacci, contenute nel suo libro (di Alberto Gentili“PENSIERO LIBERO”)  in corso di presentazione nelle diverse città italiane, hanno maggior valenza delle minacce di battaglia annunciate da Dalema nel caso di vittoria di Renzi alle primarie. Francamente non si capisce quale sia il  terreno dello scontro, se non quello prettamente interno al PD intriso di quella   "vera modernità" rappresentata da Bersani ed espressa nel contestato "Manifesto", che lo stesso Dalema dovrà portare in giro per l'Italia  nella prossima campagna elettorale di coalizione.
Con questo tipo di premesse viene difficile apprezzare un invito a prendere parte alla realizzazione di un programma politico di coalizione che dovrebbe ambire ad offrire agli lettori la nuova governabilità di un paese e la sua futura stabilità economica internazionale. Non  emergono certo segnali unitivi e di sviluppo! Sembra quasi il crogiolo  di  metalli  diversi messi per far  precipitare  anziché per realizzare una nuova utile amalgama. Non  v’è prospettiva minima, idea creativa alcuna di paese sul quale un giovane possa ipotizzare o nascondere un sogno minimo per il suo domani.
Anche la parvenza di rinnovamento inventato con la rottamazione,anziché diventare il coacervo ideale per riappropriarsi della politica, rischia di diventare  un terreno di scontro fra fazioni pronte solo a difendere interessi di parte particolari. E smettiamola con questi finti sacrifici, chi ha esperienza politica si metta una volta al servizio della comunità e del bene comune, sarebbe l’unica strada, sulla quale il Presidete Napolitano stà richiamnanado i partiti,  per contribuire a rinnovare la politica e crescere in Europa sulla linea fin qui tracciata, con tutti i suoi limiti, dal Governo Monti.

lunedì 15 ottobre 2012

FINALMENTE UN PO’ DI COERENZA

Riteniamo molto utile per i lettori del blog pubblicare per intero la lettera con  la quale l’On. Bruno Tabacci ha motivato al Segretario del PD Bersani le ragioni per le quali non ha inteso aderire e quindi sottoscrivere il Patto dei Democratici e dei Progressisti, a meno che  non venga integrato con le sue proposte.
Non sembra  utile pertanto fare  particolari commenti se non evidenziare che in questo momento delicato, molti parlamentari e responsabili nazionali e locali  della politica bene farebbero a riflettere ed assumere tutte quelle iniziative per riportare l’azione politica sul solco del rigore,  della correttezza e del rinnovamento, sollecitati dal Presidente della Repubblica Napolitano, necessarie ad unire il paese. Anche noi crediamo, e nei  nostri post molte volte  per questo abbiamo fatto auspici, che  sia arrivato il momento di abbandonare gli interessi bottega, le facili speculazioni, gli allarmismi di parte ed avviare quella discussione aperta  per contaminare anche il centrosinistra auspicata da Tabacci.
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Caro Pierluigi,

Ho ascoltato e condiviso grandissima parte del tuo intervento odierno di apertura della campagna per le primarie a Bettola, un luogo che per te so rappresenta davvero molto, come per me Quistello: ripartire dalle radici è fondamentale per garantire un futuro più solido per l’Italia ed è una scelta che condivido totalmente.

lunedì 1 ottobre 2012

MONTI BIS

Un vecchio proverbio sardo: “a tie lo naro nura pro l’intende comare” che tradotto in italiano significa “lo dico a mia nuora affinché la comare comprenda ” , corrisponde  a  ciò che da mesi  sta’ cercando  inutilmente di far intenderere  il Presidente Napolitano  ai  partiti e alle forze politiche del nostro paese.
Qualche giorno fa in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico ha approfittato dell’ingenuità degli scolari per inviare un messaggio forte e perentorio ai più adulti che si preoccupano dell’antipolitica ad impegnarsi per  riformare la politica. Il vergognoso spettacolo offerto da alcune istituzioni, ha sottolineato il Presidente della Repubblica, rivelano  come nel disprezzo della legalità  si moltiplichino malversazioni e fenomeni di corruzione inimmaginabili e vergognosi.
Inutile dire che da quel momento lo spettacolo offerto dagli enti regionali nella gestione dei denari pubblici, raccontato in questi giorni dai media, getta  il cittadino onesto nello sconcerto e nella rabbia più silente.  Ciò che desta maggior fastidio e meraviglia  è comunque la noncuranza e la irresponsabilità di chi esprime le diverse opinioni politiche e sindacali nell'attuale contesto sociale, a margine di occasioni pubbliche e dei vari network giornalistici e televisivi. Finanche stimati imprenditori, giudici e uomini di cultura, inzuppano inopinatamente il biscotto dell 'antipolitica erogando giudizi e pareri maldestri che nulla hanno a che fare con il moderatismo e la cauta riflessione che il  delicato momento politico e sociali richederebbero.
Parole  e frasi in libertà che nella pretesa di una moderna democrazia danneggiano la stabilità democratica, la sensibilità sociale e l'immagine internazionale del nostro paese. Questa mania di remare contro, di speculare e contrapporre opinioni insulse e vacue, finlizzate  solo alla polemica ed a malcelati interessi di parte, deve avere un termine e non può protrarsi oltre ogni limite. Impegnarsi per riformare la politica vuol dire intanto  rispettare gli altri  così come vorremmo per noi stessi, mettendo l'uomo ed i suoi valori al centro della vita sociale. Il creato, la salute, la giustizia,la famiglia,il lavoro e la cultura sono  i pilastri su cui camminare per costruire il bene comune ed è su queste direttrici, con autorevolezza e  rigore  etico e morale che vanno chiamati e selezionati i rappresentanti della società civile da coinvolgere e candidare  alle future compitizioni elettorali.
L'On. Tabacci  dopo l’annuncio della candidatura alle primarie ha presentato i primi 140 comitati spontanei “Noi per Tabacci” composti da liberi cittadini che sono nati in questi giorni in tutta Italia a cominciare da Lombardia, Campania, Toscana, Basilicata, Sardegna e Puglia. La premessa  è stata quella di creare un punto di riferimento per chi proviene da una cultura politica cattolica- democratica, certamente non riferibile all’On. Rutelli che si sbraccia in questo senso, per concorrere  a realizzare un pezzo del mosaico della politica del paese, che potrebbe ricomprendere oltre al PD,  i socialisti SEL ed anche l’Italia del civismo e dell’associazionismo.  http://ubaldogerovasi.blogspot.it/2012/03/il-baricentro-politico-italiano.html
Al di là dell’evoluzione di questo importante momento costituente, che le vicissitudini mediatiche e quelle interne ai partiti ci riserveranno nei prossimi giorni, è molto importante la nascita dei Comitati spontanei per Tabacci, perché segnano l’incontro di capacità e professionalità locali che immediatamente e “concretamente” possono sviluppare e diffondere intanto il suo programma e l’intervista  di Alberto Gentili“PENSIERO LIBERO”   pubblicato da Tabacci, nonchè studiare e riflettere sulla “Agenda Monti” in funzione del suo consolidamento evolutivo. Con il consenso e la collaborazione dei suoi componenti e con l’apporto di tecnici, uomini di cultura, professionisti e delle Università, i Comitati potrebbero via via divenire quello snodo di analisi e lettura del territorio, dalla storicità al suo sviluppo, che  ispira e realizza l’Alta politica e la Buona amministrazione, banco di prova ed impegno per  rianimare le istituzioni e riformare la politica.http/ubaldogerovasi.blogspot.it/2012/01/aiutiamo-la-politica.html
Certo tutto ciò contrasta e fa sorridere la casta e i professionisti della politica che vedono nella disponibilità del Prof. Monti il solito carro su cui  salire per rinnovare e perpetuare le proprie posizioni. Ma chi crede di poter utilizzare una coerente e responsabile disponibilità  come coperchio  di un contenitore di aspirazioni, di interessi ed ambizioni, non può trovare cittadinanza nella futura colazione che governerà questo paese. Non sembra che gli attuali Segretari di partito, vecchi dirigenti, ex qualche cosa di destra, sinistra e centro siano portatori di carismi e affidabilità e  che possano con le astute schermaglie mediatiche gabbare l’ormai attento e vigile elettore italiano. La riproposizione delle vecchie solfe, che Renzi ha chiamato rottamazione, al di là delle ambizioni del primo cittadino di Firenze ed oltre  che fare ingrassare i grillini, non deve trovare cittadinanza se si vuole rinnovare questo paese. Le liste civiche devono veramente ospitare e chiamare il meglio della disponibilità della società civile, più oltre tutto è chiacchiera e l’astensione risale.