martedì 14 febbraio 2017

EGOISMO PAURA E POVERTA'

Questi, compresa la caterva dei  giovani disoccupati ed i senza lavoro naviganti sui social-media, alcuni dei  principali sentimenti che hanno animato il NO degli elettori nel voto referendario  per la riforma costituzionale. Naturalmente vanno  precisate le varie specificità territoriali e culturali ma, in generale, quello che a prima vista può sembrare un sentimento di affetto per la Costituzione più" bella del mondo", risiede proprio in queste personali amenità.  Primo fra tutti il vecchio personale politico, la cosiddetta casta, ha trovato nel movimento di Grillo il migliore alleato  per   consolidare il dissenso, ma soprattutto lo hanno incontrato quelli delle minoranze del PD che avevano bisogno  di nascondersi per far crescere il loro malumore rancoroso, soprattutto dopo la disponibilità al SI di Romano Prodi, che, comunque, ha espresso il consenso con eccessivo ritardo senza  far in tempo a  recuperare molti suoi  amici ormai delusi ed  abbandonati. Certo le lacerazioni nel  maggiore partito italiano, nella Ditta di Bersani, sono molte e da domani emergeranno con veemenza e forza per vedere di poter riprendere il mazzo di carte e cominciare a dettare condizioni e costruire  nuovi capibastone. Per il Presidente Mattarella si profilano giornate intense e di  massimo impegno; tutti confidano in lui improvvisamente, soprattutto quelli più spaventati del cambiamento e dell’innovazione. Lo  guardano come il salvatore della patria, ma in realtà della continuità delle loro posizioni.