Dopo la inutile parziale sessione delle elezioni amministrative il Governo Letta ha forse iniziato il suo vero percorso di “servizio” lasciando i partiti nelle loro ambasce e preoccupazioni. Nessuno ha perso, naturalmente.
Il PDL sbandiera l’alleanza di Governo simulandola per realizzazione delle promesse elettorali, ma il vero dilemma sono le sentenze del Cavaliere. Ha vinto anche il PD che fa il pieno di Sindaci, ma è abbandonato da milioni di suoi elettori. Unica forse a riconoscere la perdita è stata La Lega, ripulita da Maroni, ma decimata e punita dalla passione degli stessi elettori che per tanti anni avevano seguito gli strali di Umberto Bossi nelle mitiche acque di Pontida.
Il conflitto fra Casini e il Prof. Monti, covato sotto le ceneri finalmente scoppia e il sodalizio si divide perché innaturale, come annotava Antonio Polito alcuni giorni fa. Le elezioni amministrative hanno fatto emergere le contraddizioni e l’ex Presidente della Camera per paura di scomparire riabbraccia la sua croce ed emigra in Europa per salvare la barca e trattenere i pochi voti periferici rimasti in sospensione.
Il Prof. Monti, forse in ritardo, ha intuito la solfa; mantiene “un progetto espansivo riformatore” ed avvia un concreto riavvicinamento della politica alla società civile. Diversamente da quanto banalizzato da Andrea Riccardi sul Corriere, potrebbe consolidare una linea che, seppur osteggiata, forse potrebbe essere in grado di dare alcuni dispiaceri e interessanti sviluppi (http://bit.ly/133Eypd).
Partecipare alla vita politica è un dovere civico, concorrere alla crescita del paese è un diritto sancito dalla Costituzione, testimoniare con l’esempio, il lavoro e la famiglia sono il modo giusto per contribuire al bene comune. Ciascuno, dal lato delle proprie competenti esperienze, con saggezza e senso di responsabilità può contribuire alla conoscenza, alla riscoperta e alla conquista dei valori etici, professionali, di giustizia,coesione e sviluppo che devono presiedere la società civile.