venerdì 2 dicembre 2016

VERSO IL REFERENDUM

Per prima cosa vorrei ringraziare gli amici ed i lettori che in questi mesi hanno seguito il blog nonostante l’interruzione  dei post di approfondimento. Gli accessi costanti e numerosi dimostrano che le tesi via via presentate non hanno perduto di interesse e incontrano sempre nuovi lettori. D'altronde Il Governo Renzi  e lo scorrere delle contrastanti vicissitudini  in campo europeo dell’Italia, seppur dense di attivismo ed operatività non hanno dato adito a veri recuperi  di credibilità né a modificazioni strutturali nei processi finanziari e di mercato o nelle istituzioni di rilievo. 
Con l’eccezione della parentesi Obama, oscurata immediatamente dalla vittoria di Donald Trump, la qualità dell’azione politica si è ancor più impoverita, quella imprenditoriale medita facendo seminari e quella sindacale esce dal suo totale dissesto grazie ai due buoni contratti dei metalmeccanici e degli statali. Peraltro  tutti  hanno goduto e godono dei favori di  una “stampa cialtrona” finalmente messa a nudo  dal suo  stesso maggior portato intellettuale (le riflessioni sul Corriere della Sera fra lo storico direttore  Mieli e il compianto Umberto Eco ..  restano un punto di riferimento illuminante da tenere sempre vivo quando si leggono i quotidiani o si seguono alcuni dibattiti televisivi) . 
Seguire gli avvenimenti politici è diventato impossibile, il cittadino è indifeso e si adagia in questa degenerazione dell’informazione che non alimenta altro che risentimenti e avversione. Il tutto a favore  della spettacolarizzazione  delle questioni  da cui maturano antipolitica ed astensione e certo ben lontano dal voler  fare verità separando i fatti dalle opinioni. I messaggi pacati e concreti del Presidente Mattarella cercano di spronare un contesto sociale che non  è riuscito a modificare e scalfire minimamente il becero egoismo individuale di un personale politico che pensa solo a perdurare nel suo status, studiando tutti  gli stratagemmi possibili per reiterare la  propria presenza nei  diversi ambiti elettivi . Ed è quanto emerge dalla dissennata campagna referendaria che  ha visto  la” vera casta” dimenarsi con i denti e con le unghie cercando di  protrarre ad libitum i propri egoismi e interessi, inventando le più disparate deficienze della riforma  sottoposta a referendum per mantenere la Costituzione attuale, da loro stessi votata in ben 6 passaggi parlamentari fra Camera e Senato con discussione e approvazione di articoli testi e milioni di emendamenti. 
Come è possibile tollerare la negazione di se stessi per  tornaconto politico? Non si può sciupare il bene comune per difendere caparbiamente lo status quo e l’egoismo individuale che nega alle future generazioni  un cambiamento delle regole  che da trenta anni gli stessi protagonisti politici hanno teorizzato e proposto.  
Un amico in Sardegna si preoccupava che le regioni a Statuto speciale non potranno più dire la loro e su alcune materie possono perdere le loro prerogative, con  la possibile destinazione di scorie radioattive sul territorio. Con un pizzico di umor mi è venuto da pensare che le “scorie” ce le abbiamo già e questa può essere un’occasione per debellarle, così da  utilizzare il prossimo voto per eleggere nelle città e in regione persone che abbiano a cuore il bene comune e la buona politica e adeguate alla futura normativa costituzionale. 
E’ bene rammentare in proposito che da oltre un ventennio, per disposizione di legge, il Presidente della Regione (a statuto speciale)  partecipa con il rango di Ministro con voto consultivo alle sedute del Consiglio dei Ministri quando vengono trattate questioni che riguardano la propria regione e fa parte della delegazione italiana all'Unione europea o in altre organizzazioni internazionali quando vi sono in gioco interessi rilevanti per la regione..  Buon voto