sabato 20 aprile 2013

GRAZIE PRESIDENTE NAPOLITANO

Crediamo di interpretare il sentimento dei nostri attenti lettori nel ringraziare il Presidente Napolitano per l’abnegazione, la sensibilità, la comprensione, l’alto senso del servizio per la Repubblica  e l’atto di amore riservato al nostro Paese con l’accettazione del reincarico (vedi link).
Accogliendo la richiesta delle diverse parti politiche (PD,PDL, Lega, Prof.Monti per Scelta Civica e i Presidenti delle regioni) il Presidente Napolitano ha tolto gli italiani da un incubo. Tale era diventato lo spettacolo indecoroso offerto dai partiti di questo paese e  dai grandi elettori riuniti in seduta comune per eleggere il 12° Presidente della Repubblica. Uno spettacolo che oltre alla risonanza che i media nazionali hanno  ampiamente raccontato nell’ultima settimana, non merita alcun ulteriore commento, anche se dovremo aspettarci le attenzioni che ci saranno riservate dalla stampa estera.
Ci sia consentito esprimere solo qualche auspicio e alcune indicazioni. Siamo certi che le motivazioni e le sensibilità espresse nell’ultimo post, nel quale si prefigurava l’avvento di una donna al Quirinale, possano essere recepite dal Presidente Napolitano e da tutte le forze politiche e in particolare da quelle  che saranno  chiamate a dare vita al futuro Governo.  Il nuovo Governo di scopo  al quale si dedicherà il Presidente  sarà incentrato certamente sulla soluzione delle note priorità  sociali e istituzionali che gli italiani attendono, che non stiamo ora a riprendere perché ben tracciate sia nell’Agenda Monti che nei documenti dei saggi richiamati dallo stesso Napolitano. Ci permettiamo soltanto di segnalare tre emergenze  che potrebbero rientrare fra gli obiettivi prioritari del futuro  Esecutivo:
Riforma della pubblica amministrazione; Piani organici di opere e interventi nazionali ed europei per  il definitivo riequilibro infrastrutturale e  lo sviluppo socio-economico del Mezzogiorno; Finanziamenti adeguati per la scuola e la ricerca scientifica (vedi link).

mercoledì 10 aprile 2013

UNA DONNA AL QUIRINALE

L’elezione dell’On. Laura Boldrini alla Presidenza della Camera è già una garanzia. Portare un’altra  donna al Quirinale forse potrebbe essere una salvezza! Questi quaranta giorni di vita parlamentare stanno dimostrando, se mai ce ne fosse bisogno, che nel nostro paese i partiti per come sono, seppur previsti dalla Costituzione, non esistono.  In questo blog non solo sulla spinta delle ruberie e degli sprechi, abbiamo affrontato e commentato più volte le cause della loro crisi e lanciato allarmi per un loro cambiamento e  ricostituzione. Niente però è avvenuto e nulla sembra che  allo stato possa succedere per sperare in una loro rinascita; quelli italiani non sono più partiti.
A destra ma anche  a sinistra si tratta per lo più di aggregati padronali, ancorati solo alla ricerca del voto, privi di veri strumenti organizzativi democratici, con forte rappresentatività egocentrica, a cooptazione anche plebiscitaria  e di libera idealità.
Il PD in realtà è un caso a sé, a forte rischio di implosione, ormai non si capisce che cosa possa essere. Una sorta di  grande teatro  a palcoscenico mobile, con regia centralista e sceneggiatura  massimalista dove si alternano centinaia di attori, a volte di spessore,  che a rettifiche successive discutono politichese e sindacalese  in maniera estenuante su tutto e sul contrario di tutto, per ricercare un’equilibrio introvabile fra le diverse idealità. In vero prevale l’individualismo più schietto vecchio e nuovo, il caso Renzi, Marino, la recente sortita del ministro Barca, ne sono un’emblema che trova sintesi nelle linee e proposte congelate, enunciate dalla Segretaria Bersani, subito pronte ai veti e correttivi ed ai congelamenti e/o rinvii.
La semplificazione è scolastica ed un po’ ingenua e ce ne scusiamo, ma  forse, riesce a rendere l’idea del coacervo parlamentare che ha provocato l’immobilismo dell’azione politica così spinto, che ha prodotto per oltre quaranta giorni il congelamento delle istituzioni? 
Allora ci vuole un sussulto, che neppure il Presidente Napolitano è riuscito a provocare.
Quindi è bene ascoltare Papa Francesco: “prime testimoni della resurrezione sono le donne”.
Come “le donne hanno un ruolo primario e fondamentale” nella testimonianza della verità di aprire le porte del Signore risorto. Questo deve indurci a riflettere: su come le donne possano essere portatrici di valori essenziali per condurre una azione politica ispirata ad una vita nuova, all’amore, alla concordia e al bene comune, per la rinascita della nostra Repubblica.