giovedì 20 ottobre 2011

OSCAR PER IL BILANCIO

 La notizie è comparsa anche sulla Nuova, ed è lodevole che il Comune di Sassari abbia vinto l’Oscar di bilancio nella sezione dedicata ai Comuni Capoluogo di provincia . Il Bilancio predisposto ed approvato dal  Comune  è stato apprezzato dalla apposita giuria in quanto può offrire” una descrizione adeguata dei principali aspetti finanziari della gestione e dei suoi risultati”  ed è degno di nota  per “l’aggiornamento sullo stato di attuazione delle linee programmatiche 2005-2010”.   Per il cittadino comune naturalmente la problematica può sembrare  tecnicistica,  anche perché il cittadino non è stato sollecitato a  leggere e quindi a venire a  conoscenza delle risultanze finanziarie e di gestione  che compongono il bilancio della città. Ma in realtà  dal punto di vista   amministrativo e politico la  segnalazione ha  una rilevanza degna di attenzione in quanto denota la presenza di una rinnovata cultura alternativa nell’attività amministrativa che si  fonda  sulla responsabilità di comportamento e del risultato, che  dovrebbe condurre  ad una gestione efficiente dell’Ente in coerenza con i bisogni della collettività. Ciò significa che all’interno della struttura comunale si  è evoluta la collaborazione e si è instaurato un cambiamento nei rapporti fra dirigenti politici e dirigenti tecnico –amministrativi , quadri intermedi ed operatori, che evidentemente hanno favorito degli atteggiamenti sinergici  collaborativi e di controllo  finalizzati al miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza  per  il raggiungimento dei risultati. Sembra pertanto coeente l’osservazione dell’On. Bruno Tabacci, Assessore al Bilancio del Comune di Milano, che assegnando il premio ha rilevato che “anche in una stagione di grave  crisi della politica a tutti i livelli, è possibile  un governo efficace degli enti locali”. Non sembra invece del tutto scontato né palpabile lo sforzo che le Amministrazioni dovrebbero fare  nell’utilizzare lo strumento contabile Bilancio, per comunicare in modo completo  ed efficace. per alimentare relazioni nuove e forti con i cittadini. Valore primario infatti nel governo dell’ente pubblico, pur mantenendo gli aspetti  della legalità istituzionale   è quello di coinvolgere gradualmente non solo l’apparato interno dell’amministrazione ma tutta la collettività. E’ auspicabile  dunque  che sia il percorso da intraprendere  per ridare alla politica nuova linfa e vitalità e per coinvolgere i giovani nella Buona Amministrazione  del bene comune.

lunedì 17 ottobre 2011

Il SOLITO MAZZO DI CARTE

Nei quotidiani locali da qualche settimana vengono evidenziate diverse notizie politiche sulle iniziative relative all’attività dei partiti. Nuovi tesseramenti, convegni, tavole rotonde, costituzione di aggregazioni, circoli, sezioni, insomma ferve una intensa preparazione di evoluzione e posizionamento funzionale all’eventuale caduta del Governo auspicata dalle forze di opposizione, alle eventuali elezioni anticipate o alla partecipazione al prossimo turno delle amministrative.
La metodologia purtroppo è la stessa di sempre, qualcuno che crede di godere di una leadership personale perché ha raccolto un manipolo di consensi, pensa con il suo tesoretto di fare un nuovo partito, come hanno fatto SEL, FLI,API e tanti ancora. Altri cercano di sistemarsi in nuove o vecchie aggregazioni personalizzate da questo o quell’altro capo corrente, ma sostanzialmente la musica è sempre la stessa; si mischia il mazzo delle carte che, comunque ridisposte, rimangono sempre le stesse, cioè in realtà sembra di partecipare ad un gioco nuovo ma la casta rimane la stessa. Ne più e nemmeno di quanto è avvenuto nel rimaneggiamento della attuale maggioranza e di quanto sta avvenendo in Parlamento e nelle segrete conviviali di coordinamento allestite all’impronta, negli alberghi e nei ristoranti romani. Una grande operazione di riciclaggio per rinnovare le candidature e l’eventuale rielezione, mescolare il mazzo di carte e presentare un mazzo nuovo con le carte vecchie. Naturalmente siccome l’esempio viene dall’alto, anche in periferia i gregari si attrezzano e inventano prove di novità: tavole rotonde, sale convegni e riunioni dove si incontrano personaggi che stavano a destra poi a sinistra, poi ancora a destra, assessori, consiglieri, sindaci riciclati e vecchi porta borse che teorizzano per un nuovo centro sinistra per le primarie, un nuovo centro destra per i nuovi centri destra; finanche il Terzo Polo, che aveva promesso di innovare l'agire poltico e fare una politica di garanzia e servizio per il cittadino e per il bene comune, si ricicla e fa finta di cambiare le carte.
Come si possono attrarre i giovani alla politica, i professionisti, gli uomini di cultura, la società civile, continuando a girare le solite carte facendo finta di cambiare gioco?
Il Paese chiede responsabilità, lavoro, sviluppo, certezza del diritto e sereno vivere civile; chissà quando i partiti daranno un segnale di discontinuità e cominceranno a ricreare un sistema di larga partecipazione dei cittadini, dove la politica, l’amministrazione ed il controllo democratico rappresentino un momento alto di servizio da dare al proprio paese!

PARLIAMO DI POLITICA

E’ vero che la politica attraversa un momento di profonda crisi? Sono anni che nel nostro paese i giovani assistono al decadimento morale, al deteriorarsi dei costumi e dell’agire politico. Le forze più sane della società civile sperano nel richiamo di coscienza degli intellettuali, delle classi dirigenti e professionali, per liberare il nostro paese dalla casta politico amministrativo radicata nei partiti e nelle istituzioni. L’auspicio è ridare voce ai cittadini nella legittima scelta dei propri rappresentanti e riprendere il cammino consapevole della democrazia, dello sviluppo e del bene comune.
E’utile quindi avviare questo blog in cui “parliamo di politica”; un luogo di incontro culturale dove i cittadini che desiderano partecipare alla vita del proprio paese possano contribuire alla scelte necessarie per favorirne la crescita e lo sviluppo. E’ il luogo in cui con franchezza e serenità si possono affrontare, dibattere e studiare, i temi e le problematiche dell’Alta Politica e della Buona Amministrazione. Può essere un modo per sentirsi utili e rispondere ai tanti piccoli e grandi bisogni che gravano sulle nostre comunità, inesorabilmente integrate in questo piccolo meraviglioso mondo globalizzato. Un modo semplice per stare vicini ai giovani e ridare fiducia al paese che hanno bisogno di credere nella responsabilità, nella politica, nella democrazia e nella coesione sociale. Per quanto mi riguarda voglio farlo per esercizio di servizio e carità, non come impegno personale diretto, ma per contribuire a dare cuore, anima e sostegno al cambiamento dell’agire politico, anche cercando di dialogare segnalando questioni politiche, economiche e sociali di attualità, a mio avviso, degne di essere discusse.