lunedì 11 giugno 2012

DAL CORRIERE DELLA DOMENICA


Molto stimolante ed riflessiva  la prima pagina del Corriere, sia nel fondo del direttore De Bortoli che nella rubrica di Aldo Grasso.  L’apprezzamento alle scelte del Governo sulle nomine e l’ennesima toppata dei partiti sulle Autority, non fanno che confermare il loro stato di crisi e l’incapacità assoluta di approfittare di una occasione ghiotta come questa  per avviare un percorso virtuoso da cui ripartire per recuperare il consenso popolare. La paura fa novanta e tutti i parlamentari esodandi, prima di cadere nell’anonimato, lucidano i distintivi e si affidano ai capi amici per catturare un posto al sole. Il Prof. Monti con una mossa magistrale degna dei prossimi futuri strali, ha  messo a segno le nomine della Rai, per sedare i mugugni dell’antipolitica e acquietare gli insulti di partigianeria e per distogliere l’attenzione del cittadino, affranto dal quotidiano, dalla pagliacciata dei curricula; ma alla casta non c’è limite! La Sardegna, che oggi và al voto, esulta; comunque  vengano ridisegnate le circoscrizioni, ha già  messo in sicurezza un posto per le prossime candidature. E già può vantare la nomina di un  ambito incarico alla presidenza della Autority  della privacy, “riservatissimo” e utilissimo   per le sorti e per lo sviluppo delle suggestive  aree interne dell’isola da cui provengono proprio i consensi dell’On. Antonello Soro.  Come ha  ben osservato Ferruccio De Bortoli  rimane il rimpianto per una “classe dirigente responsabile, preoccupata anche dell’interesse generale, come quella che nel Dopoguerra rese possibile il miracolo economico”;

martedì 5 giugno 2012

SOSTENERE IL GOVERNO MONTI


Insomma siamo arrivati al punto. Bisogna ricostruire una offerta politica credibile e di lunga prospettiva che riavvicini i cittadini alle istituzioni. I partiti tradizionali non riescono a rinnovarsi e inventano panzane per restare a galla, anziché esprimersi in maniera corretta e decisa sulle incompatibilità e  rimborso elettorale. La grande astensione e la paura grillina non sono stati sufficienti. Pensano agli incarichi compensativi locali e alle liste civiche per riciclarsi gabbando gli ingenui reclutati quà e là. Casini inventa un bel giro per l’Italia per sentire la società civile. Ma non c’è tanto da sentire, quello che c’era da dire il cittadino lo ha fatto capire alla ultime elezioni amministrative. Ora si tratta di prendere atto che non si possono più riciclare i  soliti noti e i vecchi professionisti delle caste  sindacal-partitiche. Se si vuole veramente rifondare un partito bisogna espellere i gravami  e coinvolgere la società civile chiamando persone di buona volontà e ”lavorare a una offerta politica nuova, costruita sul rigore, sull’etica, sulla moralità” come ha suggerito Bruno Tabacci. Su questo stesso Blog, al tempo della Rosa Bianca, avevo suggerito di richiedere agli aderenti, nella creazione  libera dei Comitati, di predisporre una  sorta di “curriculum-scheda” dal quale poter enucleare professionalità e  disponibilità utili all’agire politico, finalizzati al bene comune. Oggi  una simile iniziativa potrebbe essere realizzata da quei partiti che si vogliono veramente rifondare anche  con il concorso della rete, in Presidi territoriali di formazione etico-politica e di sviluppo, che lo stesso Governo Monti potrebbe favorire, nell’ambito di un progetto istituzionale rivolto alla conoscenza e diffusione dell’Europa comunitaria, partendo dal Comune.  Così come lo aveva sognato Sturzo, la vera base della vita civile, libero dalle ingerenze dello Stato, non ente burocratizzato con funzioni delegate, ma padrone e gestore delle proprie attività economiche, a cominciare dai servizi pubblici, autentica espressione di governo amministrativo locale.  Il cittadino di qualunque età può partecipare per arricchire le conoscenze amministrative e politico-isitituzionali, apprezzare l’offerta politica dei diversi partiti,  scegliere il  proprio impegno e quindi decidere di offrire un servizio a favore della propria comunità in maniera consapevole. I partiti si debbono spogliare delle incrostazioni e degli orpelli amicali di sostentamento, azzerare  gli incarichi  e/o gettoni, comitati, commissioni a libro paga, e rinnovare  ogni cosa democraticamente,  in base al merito e alle professionalità.