lunedì 30 gennaio 2012

È TUTTO TREMENDAMENTE POLITICO!

I miei lettori non hanno risposto all’invito di dare una mano ai partiti per  migliorare la politica ed emarginare le caste. Forse hanno  ragione coloro che sostengono che la cultura, la piccola e media borghesia, gli  intellettuali guardano la politica dall’alto e  lasciano fare, per trincerarsi poi nell’astensione al momento del voto. 
E’ comprensibile che i partiti  attualmente in pista  abbiano generato del disgusto e d'altronde, il Governo Monti giorno dopo giorno  in questi due mesi, inconsapevolmente ha logorato questi  serbatoi lobbistico clientelari ad  immagine unipersonale. Ma questo è il meno che potesse capitare dopo anni di insulse diatribe, affari, clientele e strumentali contrapposizioni! L’attuale governo è stato chiamato ad una  repentina operazione di salvataggio del Paese ormai giunto ad un passo del fallimento nel quale le  irresponsabili campagne mediatiche e i conflitti di interesse lo avevano cacciato. Il sussulto illuminato del Presidente Napolitano ha  virato con destrezza il timone  di una barca  avviata a sicuro naufragio, ma nonostante lo  scampato pericolo le ciurme partitocratiche e sindacali,  apparentemente compatte, cercano ancora  di  imperversare cavalcando interessi particolari e proteste che, seppur legittime,  agli occhi del mondo diventano inutili. Destano sconforto e ilarità gli esponenti dei partiti  e delle parti sociali nei dibattiti televisivi nel confronto con i ministri tecnici; cercano di assumere mansueti atteggiamenti dottorali per suggerire o proporre  aggiustamenti alle  varie misure delle manovre nell’auspicio di trattenere consensi  che non ci sono più. Ciò che resta a questi partiti sono le intenzioni di voto sulle quali si dilettano i media, mentre i nuovi alleati o quelli  all’opposizione, imperterriti continuano nelle vecchie solfe e con gli stessi metodi a riposizionare nelle periferie alla testa dei  giovani e nuovi iscritti  raccogliticci, i rappresentanti delle caste locali, con buona pace del rinnovamento  e dell’impegno civile diffuso e disinteressato.
La politica è “arte di governo” e in questi ultimi due mesi  sia il Presidente della Repubblica che il Governo Monti stanno affrontando la più ardita e stringente azione politica  che abbia  mai impegnato il Parlamento negli ultimi decenni. Non bisogna  confondere le liberalizzazioni, la riforma del mercato del lavoro, la finanza, l’economia, lo sviluppo  e gli equilibri europei e internazionali come azioni tecniche  del Governo tecnico! Come ha sostenuto l’On. Tabacci  nelle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia sul decreto cosiddetto Milleproroghe: “Non vi è nulla di tecnico in tutto questo, è tutto tremendamente politico, anche se la recita a soggetto ci impedisce di chiamare le cose con il loro nome. Ma questa svolta è senza alternative, conviene percorrerla con dignitosa coerenza nell'interesse del Paese”.
Allora, è proprio il caso che la società civile resti in disparte?  Forse i più illuminati e lo stesso Governo Monti potrebbero incentivare nell’interesse generale nuove forme di partecipazione e di confronto, per rendere più alta la politica a servizio del bene comune  e del Paese.

domenica 22 gennaio 2012

AIUTIAMO LA POLITICA ?

Cari lettori ed  amici che seguono il blog. Da più parti sta maturando la consapevolezza che la crisi della politica, resa  più evidente con l’avvento del Governo Monti, sia parallela ad una più generale crisi dei partiti, dei sindacati e delle istituzioni e sia connessa  e discenda da un diffuso egoismo delle classi  borghesi e  professionali, unito al disinteresse degli intellettuali e al distacco degli uomini di cultura. Non vè dubbio che il compito di governare l’attuale passaggio istituzionale sia  particolarmente gravoso per l’esecutivo del Prof. Monti, non solo per le difficoltà legate ai  problemi di finanza internazionale e di  governo delle  nuove prospettive degli equilibri europei, ma in sede nazionale  per lo scatenarsi degli interessi socio economici particolaristici che i  decreti sulle liberalizzazioni possono determinare. Ne sono un esempio i tassisti, i farmacisti e così a seguire, che  corrispondono  ad altrettante istanze clientelari presenti nei diversi partiti, pronti ad acconsentire o meno  con il voto parlamentare alla corrispondenza degli egoismi rappresentati. I partiti a ben vedere dovrebbero approfittare di questo governo per manifestare la volontà di servire la nazione, non per tutelare gli interessi di parte come per il passato, ma smettere di litigare, interpretare le reali esigenze sociali e coadiuvare con saggezza  ed equità alla ricerca di quelle soluzioni di sviluppo e di crescita necessarie al paese. E se del caso integrarle con una azione di supporto ragionato alle misure  approntate dal governo, per rivalutare il ruolo dei partiti e delle parti sociali, che con i fatti dimostrino di abbandonare caste ed  egoismi particolari  per  favorire il cambiamento, il lavoro, la crescita  e la speranza nel bene comune. In questa direzione il cittadino responsabile non può restare assente, non si  può abbandonare  il destino dei giovani  all’ inettitudine dell’attuale classe  politica ed alla deriva del disinteresse e dell’astensionismo,  sarebbe auspicabile un apporto nuovo e concreto da parte della società civile e di quanti fino ad ora in buona fede hanno riposto la propria fiducia nei partiti e nelle istituzioni; un sussulto di orgoglio e l’impegno per contribuire concretamente alle attuali difficoltà del paese ed al suo necessario rinnovamento, che le attuali forze politiche da sole non sono certamente in grado di realizzare. Come già anticipato in uno dei post precedenti  si potrebbe pensare  ad un “Osservatorio di politica, amministrazione e sviluppo”. Un luogo di incontro culturale  dove i cittadini  che desiderano partecipare alla vita del proprio   paese  e   contribuire alla scelte  necessarie  per favorirne la crescita e lo sviluppo,  affrontano, dibattono e studiano, i temi e le problematiche dell’Alta Politica e della Buona Amministrazione. Attraverso il dialogo ed il confronto, in un sereno clima di consapevole responsabilità e spirito costruttivo,  con l’Osservatorio si propone l’obiettivo di far crescere nei cittadini, uomini e donne, ma soprattutto nelle nuove  generazioni, la cultura dei valori etici  e del bene comune per la partecipazione ad una  azione della politica basata sui  principi di libertà, solidarietà, democrazia, laicità e giustizia, rispetto e salvaguardia dei valori della dignità umana, della vita e della famiglia. Le  attività  culturali e  formative dell’Osservatorio, si  potrebbero snodare attraverso  indirizzi e  moduli : “dei valori”, “dell’etica”, “ delle responsabilità” e “ dello sviluppo” ed i processi di informazione e formazione potranno essere affidati a tutte quelle professionalità ( insegnanti, liberi professionisti, docenti, scienziati, teologi, tecnici, imprenditori e artigiani)  presenti nel nostro tessuto  sociale che condividendo lo spirito delle diverse iniziative  culturali, politiche e sociali, per chiamata,  aderiscono all’Osservatorio  per offrire  il loro portato di conoscenze, esperienze e professionalità.
I lettori e gli amici che condividono questa proposta e intendono partecipare e/o dare il loro contributo, sono invitati a scrivere un commento e contattarmi attraverso il blog.