martedì 6 agosto 2013

RICOMINCIAMO DAL TERRITORIO

I nostri quattro appassionati lettori avranno notato che nell’ultimo periodo abbiamo lasciato sfogo alla ben definita da Gian Enrico Rusconi “cacofonia mediatica “, agli stereotipi della  carta stampata ed ai soliti dibattiti televisivi.  Purtroppo l’attesa  per la  scontata sentenza della Corte di Cassazione era diventata un palcoscenico di inutilità nel quale ci è sembrato superfluo dover ulteriormente tediare gli amici che leggono questo Blog  dedicato a “parlare di politica”.
Quella degli ultimi  tempi in effetti non  è stata vera azione politica; se pensiamo all’orango riservato ad un Ministro della repubblica o ai dileggi parlamentari dei deputati con handicap, c’è solo di che vergognarsi! Gli unici spunti annotabili sono venuti dal Responsabile economico del PD Fassina, dalla  neofita opposizione portata avanti dal Movimento 5 Stelle e dalla riproposizione dei referendum di Pannella.  Il primo mette in imbarazzo la sinistra aggreagata del PD e forse l’azione accertatrice che l’Agenzia delle Entrate sta avviando con l’uso del redditometro, mentre i grillini stanno dando prova di buona autoformazione nella pratica degli strumenti parlamentari e della necessaria opposizione.

Verrebbe da dire che  si stanno allenando per esercitare il controllo democratico che    la Costituzione prevede  nell’azione politica, al di là delle reprimende sulla innominabilità  del  Capo dello Stato, pretesi dai presidenti di entrambi i due rami del Parlamento.
Le critiche, i pareri, le opinioni adeguatamente  espresse e sostenute non sono vilipendio! La democrazia è un bene in crescita, ed  è un bene prezioso, anche se a volte può essere scosso da eventi che comportano anche  la condanna di qualcuno. E’ evidente che una  condanna, ancorché si tratti del Dr. Silvio Berlusconi non può  comportare terremoti o sconquassi, tantomeno crisi di Governo; certamente turbamento ed umana comprensione. Ma poiché si tratta del capo di un partito, anche  massimo rispetto per una eventuale decisione di dimissioni o richiesta di grazia e di indicazioni al cambiamento. L’esempio ancora caldo è venuto dal Vaticano. Un grande Pontefice rinuncia o è costretto a lasciare  la  Cattedra di Pietro, decide… di” spalancare le finestre, per vedere di nuovo la vastità del mondo, il cielo e la terra ed imparare ad usare tutto questo in modo giusto”. I Cardinali riuniti in conclave,  assistiti dallo Spirito Santo hanno scelto Papa “Francesco” quale successore di Pietro, per il bene nostro e della Chiesa. Ma in politica e nei partiti del nostro Paese l'esempio non serve. Gli interessi , le lobby, le caste non riescono a superarsi, prevale l’egoismo e i partiti non si sanno rigenerare, non riescono ad adoperarsi per il bene comune come esigenza di giustizia  e carità. Nonostante le crisi, i dibattiti, le delusioni e la grande astensione,  le forze  politiche ed il PD in particolare, non si avvedono, richiamando ancora Benedetto XVI, che: “ Impegnarsi per il bene comune, significa prendersi cura, da una parte, e avvalersi, dall'altra, di quel complesso di istituzioni che strutturano giuridicamente, civilmente, politicamente, culturalmente il vivere sociale”;  e quanto più ci si adopera per un bene comune tanto più si risponde ai reali bisogni della gente”.
Certamente  nell’immediato sarà necessaria una verifica per consentire al Governo Letta di proseguire la sua azione  e compiere il cammino delle riforme concordate. Il PDL dovrà cambiare cavallo, ma non ci saranno grossi problemi; oltre le sceneggiate e la “cacofonia mediatica”, non si può gettare il bambino con l’acqua sporca; gli interessi  sono reali e cogenti e giubilare una giovane condottiera che prosegua le orme del Cavaliere non sarà difficile e potrà coincidere con il salvataggio di una parte di quell’elettorato che Forza Italia ha costruito in questi anni. E poi anche lì c’è una casta da mantenere! Finché non arriverà una legge elettorale che restituisca ai cittadini la scelta dei suoi rappresentanti. Nel frattempo grandi manovre e riflessioni severe ma serene, per dare alla società civile la lettura della realtà vera che porti al necessario cambiamento.

1 commento:

  1. Caro Ubaldo, hai centrato la diagnosi, come sempre lucida e ben meditata, senza sbilanciamenti su temi di carattere ideologico, peraltro orma superati dalla storia.
    Ma ora all’Italia ( esiste ancora come nazione?) servono urgentemente delle soluzioni per livellare quel piano inclinato sul quale i partiti ci hanno trascinato, altrimenti affondiamo. E’ inutile sperare in una spontanea rigenerazione dei partiti, portatori oggi di interessi corporativi e non certo di interessi generali. Forse si potrà trovare una soluzione con una forte campagna mediatica da parte della stampa ( o TV) più indipendente sui temi che interessano i cittadini? Oppure attendiamo un discorso illuminato del Capo dello Stato alla Nazione? Oppure ancora ci possiamo dotare di uno
    strumento politico che sia capace di fornire valutazioni serie e bipartisan su ogni proposta politica ed economica, simile ad un Ente pubblico che opera in piena indipendenza all’interno del Ministero dell’Economia, come in Olanda? Attendo proposte risolutive. Enzo

    RispondiElimina