Cari lettori ed amici che seguono il blog. Da più parti sta maturando la consapevolezza che la crisi della politica, resa più evidente con l’avvento del Governo Monti, sia parallela ad una più generale crisi dei partiti, dei sindacati e delle istituzioni e sia connessa e discenda da un diffuso egoismo delle classi borghesi e professionali, unito al disinteresse degli intellettuali e al distacco degli uomini di cultura. Non vè dubbio che il compito di governare l’attuale passaggio istituzionale sia particolarmente gravoso per l’esecutivo del Prof. Monti, non solo per le difficoltà legate ai problemi di finanza internazionale e di governo delle nuove prospettive degli equilibri europei, ma in sede nazionale per lo scatenarsi degli interessi socio economici particolaristici che i decreti sulle liberalizzazioni possono determinare. Ne sono un esempio i tassisti, i farmacisti e così a seguire, che corrispondono ad altrettante istanze clientelari presenti nei diversi partiti, pronti ad acconsentire o meno con il voto parlamentare alla corrispondenza degli egoismi rappresentati. I partiti a ben vedere dovrebbero approfittare di questo governo per manifestare la volontà di servire la nazione, non per tutelare gli interessi di parte come per il passato, ma smettere di litigare, interpretare le reali esigenze sociali e coadiuvare con saggezza ed equità alla ricerca di quelle soluzioni di sviluppo e di crescita necessarie al paese. E se del caso integrarle con una azione di supporto ragionato alle misure approntate dal governo, per rivalutare il ruolo dei partiti e delle parti sociali, che con i fatti dimostrino di abbandonare caste ed egoismi particolari per favorire il cambiamento, il lavoro, la crescita e la speranza nel bene comune. In questa direzione il cittadino responsabile non può restare assente, non si può abbandonare il destino dei giovani all’ inettitudine dell’attuale classe politica ed alla deriva del disinteresse e dell’astensionismo, sarebbe auspicabile un apporto nuovo e concreto da parte della società civile e di quanti fino ad ora in buona fede hanno riposto la propria fiducia nei partiti e nelle istituzioni; un sussulto di orgoglio e l’impegno per contribuire concretamente alle attuali difficoltà del paese ed al suo necessario rinnovamento, che le attuali forze politiche da sole non sono certamente in grado di realizzare. Come già anticipato in uno dei post precedenti si potrebbe pensare ad un “Osservatorio di politica, amministrazione e sviluppo”. Un luogo di incontro culturale dove i cittadini che desiderano partecipare alla vita del proprio paese e contribuire alla scelte necessarie per favorirne la crescita e lo sviluppo, affrontano, dibattono e studiano, i temi e le problematiche dell’Alta Politica e della Buona Amministrazione. Attraverso il dialogo ed il confronto, in un sereno clima di consapevole responsabilità e spirito costruttivo, con l’Osservatorio si propone l’obiettivo di far crescere nei cittadini, uomini e donne, ma soprattutto nelle nuove generazioni, la cultura dei valori etici e del bene comune per la partecipazione ad una azione della politica basata sui principi di libertà, solidarietà, democrazia, laicità e giustizia, rispetto e salvaguardia dei valori della dignità umana, della vita e della famiglia. Le attività culturali e formative dell’Osservatorio, si potrebbero snodare attraverso indirizzi e moduli : “dei valori”, “dell’etica”, “ delle responsabilità” e “ dello sviluppo” ed i processi di informazione e formazione potranno essere affidati a tutte quelle professionalità ( insegnanti, liberi professionisti, docenti, scienziati, teologi, tecnici, imprenditori e artigiani) presenti nel nostro tessuto sociale che condividendo lo spirito delle diverse iniziative culturali, politiche e sociali, per chiamata, aderiscono all’Osservatorio per offrire il loro portato di conoscenze, esperienze e professionalità.
I lettori e gli amici che condividono questa proposta e intendono partecipare e/o dare il loro contributo, sono invitati a scrivere un commento e contattarmi attraverso il blog.
Partecipare alla vita politica è un dovere civico, concorrere alla crescita del paese è un diritto sancito dalla Costituzione, testimoniare con l’esempio, il lavoro e la famiglia sono il modo giusto per contribuire al bene comune. Ciascuno, dal lato delle proprie competenti esperienze, con saggezza e senso di responsabilità può contribuire alla conoscenza, alla riscoperta e alla conquista dei valori etici, professionali, di giustizia,coesione e sviluppo che devono presiedere la società civile.
mi sembra un'idea interessante. Tenetemi presente se darete avvio all'iniziativa.
RispondiEliminasaluti
Mario
Caro Ubaldo, ho letto con passione i Tuoi concetti, trovandoli molto
RispondiEliminacentrati e molto condivisibili. Mi farà pertanto piacere partecipare al
consesso di intelligenze che su questi temi si incontrerà virtualmente (e
spero anche fisicamente). Alberto
Caro Ubaldo, concordo pienamente sulla diagnosi che affliggono tutti i partiti che oggi sono rappresentati in Parlamento. Credo quindi che oggi non esista una terapia adeguata per costringerli a riposizionarsi soltante nell'interesse del Paese.
RispondiEliminaTuttavia una soluzione potrebbe essere quella di fondare un movimento di sole persone oneste ed intellettualmente idonee a risolvere i vari problemi della
Nazione.
Vogliamo fondare un partito oligarchico?
Non c'è nessun bisogno di un altro partito anche se mi sembrano inevitabili delle scomposizioni. E' urgente invece uno sforzo per riqualificare la condotta e l'azione politica e non lasciare i giovani in balia di cattivi maestri che possono dare solo gli esempi che i media hanno raccontato sulla casta negli ultimi tempi. Bisogna condurre i cittadini al confronto democratico dei problemi del paese per passare da una politica di odio ad un sereno confronto civile sui temi essenziali del bene comune. Qulcuno disse tempo fà, non facciamo un partito sollecitiamo una presenza critica di quanti vogliono mettere la loro intelligenza al servizio dei problemi veri del Paese. Anche attraverso il blog si può affermare uno stile che risponda a queste reali necessità.
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