Nelle sezioni del PD disseminate per l’Italia,
all’indomani delle defatiganti lotte per
arginare la rottamazione, conservare le caste con qualche innesto di giovani parentele
o amichevoli clientele, i
massimalisti e i sindacalisti che residuano
dalle segreterie Fassino, Veltroni ,
Bersani ed Epifani, andranno su tutte le furie per digerire
supinamente il cambiamento! Messo a posto il mazzo di carte, emarginato il
pericolo di fare politica preteso da Fabrizio Barca, ricomincerà la solfa di
sempre o come ha detto Civati, si aprirà la “rimessa”; in fin dei conti non è
la politica che serve ma la gestione del potere. E poi quelli che andranno ai banchetti delle primarie mica lo sanno se devono
eleggere il Segretario del partito o un competitor di Palazzo Chigi, è come un
gioco dell’oca che dura fino al day after; finché una parte più avveduta del
popolo italiano eserciterà il voto considerando l’attività politica un servizio fiduciario da offrire allo stato ed
ai cittadini e non un teatrino
costosissimo di slogan per allocchi plaudenti,
illusi di difendere i propri bisogni e
il bene della Nazione.
Mettersi al servizio del bene comune non vuol dire sistemazione personale nè carriera politica; o forse i due maggiori partiti che hanno sostenuto il Governo Letta hanno fatto in modo, in questo tratto di legislatura, da sistemare il mazzo delle carte e le caste per il prossimo futuro?
Mettersi al servizio del bene comune non vuol dire sistemazione personale nè carriera politica; o forse i due maggiori partiti che hanno sostenuto il Governo Letta hanno fatto in modo, in questo tratto di legislatura, da sistemare il mazzo delle carte e le caste per il prossimo futuro?
Angelino Alfano è stato bravo,
con la stessa semplicità con cui aveva licenziato il Prof. Monti ed il suo
governo, con lo zampino del Cavaliere ha inventato una furbata per non disperdere un solo adepto del PDL
popolo di centrodestra. Proprio su
imitazione di quella ben dosata e ripartita di centrosinistra, finalizzate
entrambe alla sopravvivenza della casta nella più stretta continuità. Siamo
sicuri però che al numero dei vecchi eletti corrisponderanno i voti a suo tempo
acquistati?
Ora per fortuna il quadro” cambia”, ci pensano Renzi, Cuperlo e Civati a fare i distinguo. Le belle statuine nel lungo giro elettorale spronano il Governo, fanno proclami (Lavoro, Riforme, Europa) e cercano di distrarre la società civile dai grovigli di una manovra di stabilità strabordata e ingolfata di burocrazia ed a stretta vigilanza comunitaria, che il cittadino comune non comprende nè condivide. Nel frattempo la compagine sotto stretta vigilanza del Colle profila un rimpasto e rilancia un nuovissimo coraggiosissimo programma di legislatura che dia sicurezza al mantenimento del Governo per il tempo necessario agli impegni europei, un'altra virata di stabilità! Sembra una storiella napoletana, scritta nella più salda continuità, pronta alle invettive sindacali e allo scrosciar dei media, dove gli apparati, sfregandosi le mani, compilano gli elenchi per le prossime fatiche elettorali amministrative ed europee. Ma il nuovo PD dell’otto dicembre che dirà, consentirà gli aggiustamenti di rotta per rimettere la nave in mare aperto? Sulla piazza intanto gridano e festeggiano le 5 stelle che cercano di aggredire con la consueta utopia gli spazi liberi e fare bottino per le elezioni europee; “l’unione ci strangola”, “tutti a casa”, c’è interesse per l’impresa, i commercianti, gli artigiani, quelle eccellenti andate perdute, i cervelli che lasciano l’Italia, ripensare il lavoro, è pronto l’impeachment per il capo dello stato, referendum pro- contro euro, e via così.
Che contrasti, quanta confusione, quanto bisogno di azione politica vera, quanta necessità di riflessione, di cultura e nuova responsabilità! Forse che l’otto dicembre del 2013 sia l’inizio di un nuovo giorno?
Ora per fortuna il quadro” cambia”, ci pensano Renzi, Cuperlo e Civati a fare i distinguo. Le belle statuine nel lungo giro elettorale spronano il Governo, fanno proclami (Lavoro, Riforme, Europa) e cercano di distrarre la società civile dai grovigli di una manovra di stabilità strabordata e ingolfata di burocrazia ed a stretta vigilanza comunitaria, che il cittadino comune non comprende nè condivide. Nel frattempo la compagine sotto stretta vigilanza del Colle profila un rimpasto e rilancia un nuovissimo coraggiosissimo programma di legislatura che dia sicurezza al mantenimento del Governo per il tempo necessario agli impegni europei, un'altra virata di stabilità! Sembra una storiella napoletana, scritta nella più salda continuità, pronta alle invettive sindacali e allo scrosciar dei media, dove gli apparati, sfregandosi le mani, compilano gli elenchi per le prossime fatiche elettorali amministrative ed europee. Ma il nuovo PD dell’otto dicembre che dirà, consentirà gli aggiustamenti di rotta per rimettere la nave in mare aperto? Sulla piazza intanto gridano e festeggiano le 5 stelle che cercano di aggredire con la consueta utopia gli spazi liberi e fare bottino per le elezioni europee; “l’unione ci strangola”, “tutti a casa”, c’è interesse per l’impresa, i commercianti, gli artigiani, quelle eccellenti andate perdute, i cervelli che lasciano l’Italia, ripensare il lavoro, è pronto l’impeachment per il capo dello stato, referendum pro- contro euro, e via così.
Che contrasti, quanta confusione, quanto bisogno di azione politica vera, quanta necessità di riflessione, di cultura e nuova responsabilità! Forse che l’otto dicembre del 2013 sia l’inizio di un nuovo giorno?
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