Da che il Cavaliere è reso incompatibile e Renzi ha
vinto le primarie del PD, l’unico dato realmente interessante, a valle del salasso del saldo imposte di fine dicembre, i pasticci
del Governo sull’IMU e sul rimborso forzoso degli scatti per gli insegnanti, è
apparso lo “stilnovo” che il Segretario
ha impresso all’azione politica. Checché se ne dica il Sindaco di Firenze ha
ingranato una marcia che disturba i manovratori, impensierisce le caste e mette
in allarme finanche la Presidenza del Consiglio che, anziché sintonizzarsi
nella buona battaglia, incespica e non si libera immediatamente delle scorie
frenanti e della disastrosa burocrazia che la attenaglia. Ora il vero problema è vedere
quanto il PD riesce a farsi del male da solo; del resto non è una novità.
L’ala
massimalista ha già fatto i primi favori. La sinistra non
riconosce l'avversario politico, vede e vuole solo nemici; non accetta un
confronto sereno, o ha bisogno della bagarre per accontentare le basi scontente della dicotomia fra congresso e primarie?
E’ una questione di stile. Fassina non
accetta le battute! Presume una supremazia e si dimette. Subito a ruota si
dimette Cuperlo, ma per dare vita ad una
minoranza interna o per questioni di
bottega?
Erodere Renzi o condizionare Palazzo Chigi? Rimettere in piedi la
macchina da guerra o partecipare “attivamente” all'Agenda del nuovo corso 2014?
Certo così facendo si avvia una dicotomia, si riapre la
divisione; non si rischia di perdere le
prossime elezioni anche in Sardegna, dove il buon candidato sassarese
potrebbe
cadere con le caste, assieme al Presidente Cappellacci? Stando alle
previsioni, dopo il regalo di Grillo, non appare peregrino supporre
che fra
due litiganti possa godere il terzo!
E la novità viene proprio da una
donna, la scrittrice Michela Murgia, che
seppur ingenua e digiuna politicamente, con la forza del consenso popolare, potrebbe
mettere al servizio dei sardi valori
aggiunti e nuove concrete prospettive di
sviluppo, che i partiti tradizionali hanno sprecato nelle ultime legislature. Nel
frattempo, secondo il rinnovato stile divisivo, la proposta di legge elettorale prende corpo e
inizia il suo cammino parlamentare con la forte opposizione dei piccoli partiti. Non sarà difficile eliminare gli ostacoli
che stanno caratterizzando gli sfoghi polemici dei diversi attori contendenti.
C’è molta fuffa nell’aria e il giovane segretario del PD ha preso una direzione pragmatica, oculatamente costruita e ben vigilata,
da profondo conoscitore delle astuzie della politica al pari del Presidente
Letta; se un auspicio può essere fatto sarebbe quello di prefigurare (o suggerire)
una accoppiata di convergente pragmatismo egualitario e
riformatore con azioni di partito e di governo, da coniugare in un tempo lungo, nell’interesse di questo meraviglioso martoriato paese.
Partecipare alla vita politica è un dovere civico, concorrere alla crescita del paese è un diritto sancito dalla Costituzione, testimoniare con l’esempio, il lavoro e la famiglia sono il modo giusto per contribuire al bene comune. Ciascuno, dal lato delle proprie competenti esperienze, con saggezza e senso di responsabilità può contribuire alla conoscenza, alla riscoperta e alla conquista dei valori etici, professionali, di giustizia,coesione e sviluppo che devono presiedere la società civile.
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