E' strano, ma sembra che chiamarsi Matteo nel nostro
parlamento non porti bene! Anche se le campagne mediatiche sono state
contrapposte, prima contro Renzi ed ora a favore del capo della Lega, le
risultanze finali potrebbero avere effetti coincidenti. Molto dipende: dalla
sicura vigilanza del Presidente della Repubblica ma soprattutto dall'intelligenza
del Governo e dei parlamentari, che in questa crisi che si apre rappresentano
in pieno gli elettori e dal favore che questi ripongono nel bene comune e
nell'interesse per la nazione. E’ un momento delicato per l’Italia in questa
complessa congiuntura internazionale; si avviava a raccogliere dei pur modesti
risultati dell’azione del Governo giallo-verde. Certo non era pensabile che la
forza politica più gratificata dagli elettori alle elezioni europee perdesse di
senno, in un delirio egocentrico che potrebbe riportare in auge il
berlusconismo e una sterzata antieuropa, come l’hanno coniata, sovranista.
Secondo “Matteo” per la prima volta il popolo italiano sarà
chiamato alla conquista personale del potere da parte di un Ministro della
Repubblica che da un lato deve assicurare l’ordine pubblico e dall'altro
sfascia l’ordine democratico con la pretesa di indirizzare il Paese al suo
interesse politico personale e di partito. Bhe! Sembra davvero una bella
pretesa! se non contassero le norme di garanzia costituzionale, il rispetto
delle norme e delle regole parlamentari, ma soprattutto l’interesse della
nazione e dei suoi abitanti che non possono essere scaraventati in una sicura
crisi finanziaria in balia dei signori delle borse e dello spread. Qui occorre
una coraggiosa presa di responsabilità da parte delle forze politiche per
dimostrare al mondo che la settima potenza industriale nel mantenere gli
impegni europei non si presta all'arroganza ma sa difendere i propri valori
democratici e di libertà.
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