Partecipare alla vita politica è un dovere civico, concorrere alla crescita del paese è un diritto sancito dalla Costituzione, testimoniare con l’esempio, il lavoro e la famiglia sono il modo giusto per contribuire al bene comune. Ciascuno, dal lato delle proprie competenti esperienze, con saggezza e senso di responsabilità può contribuire alla conoscenza, alla riscoperta e alla conquista dei valori etici, professionali, di giustizia,coesione e sviluppo che devono presiedere la società civile.
sabato 23 maggio 2009
UN GRANDE DISAGIO DI NATURA ISTITUZIONALE
Riportiamo dal blog l’intervento alla Camera del 19 maggio 2009 dell’On.Bruno Tabacci sulle
” motivazioni della sentenza di condanna dell'avvocato Mills e la necessità che il premier risponda più che in Parlamento nelle sedi appropriate”
Signor Presidente, in situazioni come questa è difficile prendere la parola senza manifestare un grande disagio di natura istituzionale. Credo che si possa fare tutto fuorché buttarla in politica. Credo che il Presidente del Consiglio possa anche venire a riferire in Parlamento, ma non è questa la sede nella quale deve affrontare il giudizio che lo riguarda. È chiaro, infatti, che quella sentenza fa riferimento a delle responsabilità non trasferibili ad altri. Poiché è capitato in un passato neppure tanto lontano a molti di noi di dover rispondere e avendo accettato in quella stagione così delicata di difenderci nei processi, il Presidente Berlusconi accetti il ruolo della magistratura che è autonomo rispetto alla politica e ne assuma per intero tutte le conseguenze. Questo è il punto.
Comunque, non credo che un Capo di Governo possa tenersi sulle spalle un'accusa di questa portata (Applausi dei deputati dei gruppi Unione di Centro, Partito Democratico e Italia dei Valori).
A nostro avviso:
Il maggior disagio è quello dei cittadini che devono continuare a subire passivamente su tutte le reti televisive e sulla stampa quotidiana, informazioni gratuite sui fatti privati e sulle vicende processuali del Premier che non solo allontanano i cittadini dalla politica, ma spingono gli elettori ad una maggiore astensione.
Né si può dire che siano illuminanti o politicamente proficue le boutade del giovane Franceschini o i ruspanti contrasti verbali del rustico Di Pietro!
“Ozu pérdidu” diceva un vecchio adagio logudorese.
23 maggio 2009
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