Abbiamo
detto che il Paese deve ritrovare se stesso, il Governo Monti và sostenuto nel
suo percorso e non c’è assolutamente bisogno di queste frammistioni
elucubrative che i vecchi capipartito
scodellano qua e là per il paese. I
media stanno soffrendo e mordono il freno in attesa dei decreti attuativi per imbastire e sollecitare le reazioni dei
partiti e delle diverse fazioni in agguato, comprese le parti sociali. Ma di
tutto ciò il Paese non ha alcuna necessità.Se il Presidente Monti per
correttezza costituzionale cerca il consenso, non lo fa solo per atto dovuto,
ma sulla linea delle strategie e degli accordi di Strasburgo con i partner
europei, perché queste sono le regole della buona democrazia. E ciò non significa
che gli “spettatori”, per anni incapaci
di trovare una quadra che favorisse lo sviluppo o di proporre le necessarie
riforme, si possano mettere a piluccare
sulle facili tribune plaudenti ed
avviare una campagna elettorale, che
viene ripresa dalla stampa assetata di novità con enfasi accattivanti e
qualunquiste! Non servono né i distinguo
né le puntualizzazioni( che pena il dibattito in aula per la legge costituzionale di pareggio di bilancio), ora occorre una
buona dose di umiltà per apprezzare e far riconoscere ciò che
gli incaricati di governare
saranno in grado di produrre nell’interesse del Paese. In sur place e
con molto garbo le consultazioni sono state fatte, la regia ha funzionato egregiamente, tutte le parti
politiche sono state accontentate e se qualche sabavatura a sinistra può
disturbare i frilli del centro destra o della lega, caso fatta capo ha! Il
manuale Cencelli non è riuscito
perfettamente, rien ne va plus, ora è di rigore il silenzio, fino a che non si
passa all’aula. Purtroppo la politica ha
disabituato i cittadini a ricevere un servizio nell’interesse comune, la
maggior parte dei provvedimenti e delle misure
adottate dai vari governi non sempre sono state improntate al bene
comune e all’equità sociale, la contrattazione partitica delle maggioranze in
carica negli ultimi venti anni ha provocato dicotomie e sopraffazioni lobbistiche che hanno ingenerato ingiustizie e distrutto via via quel
necessario rapporto fiduciario fra la politica e il cittadino. Qui ha
fatto capolino di tutto, la competenza e la tecnica, il familismo e l’alta
finanza, la burocrazia statuale, le gerarchie, il baronato politico, accademico e giurisdizionale e finanche
i fiduciari socio-sindacali; in tutta la sua schiettezza è il
terminale vero della crisi della politica e dei partiti e non resta che
prenderne atto! Non serve una campagna elettorale per mascherare questa
realtà, né la finzione di recupero leghista, come sono inutili le finte
filosofie vendoliane, le rassicurazioni posdatate delle varie
anime del PDL e del PD e neppure il camaleontismo carismatico dei cercatori
terzopolisti. Ad una seria azione di governo dovrebbe corrispondere un serrata
e coerente rigenerazione dell’organizzazione e del
personale politico; aprire le porte alla
gente, ai giovani, alle donne, richiedere curricula e disponibilità, offrire
democrazia, partecipazione e formazione politica, garantire la fine delle
caste, del carrierismo partitico, dei doppi incarichi, delle triple consulenze
e così di seguito, questo l’imperativo nuovo per i partiti. Sarebbe forse un modo
avveduto per seguire attentamente gli avvenimenti e gli aiuti che ci vengono
dall’Europa e quanto il Governo sta per
fare per superare la crisi.
Partecipare alla vita politica è un dovere civico, concorrere alla crescita del paese è un diritto sancito dalla Costituzione, testimoniare con l’esempio, il lavoro e la famiglia sono il modo giusto per contribuire al bene comune. Ciascuno, dal lato delle proprie competenti esperienze, con saggezza e senso di responsabilità può contribuire alla conoscenza, alla riscoperta e alla conquista dei valori etici, professionali, di giustizia,coesione e sviluppo che devono presiedere la società civile.
non c'è alternativa credibile al governo Monti. Condivido pienamente l'analisi fatta da Monti sullo stato del nostro Paese nella conferenza stampa e accetto senza riserve i provvedimenti studiati da questo governo ma pienamente consapevole che questa non è una manovra equa. E' una manovra studiata da chi non sa che cosa significhi vivere con mille euro al mese o poco più o molto meno (sarebbe stato sufficiente lasciare l'indicizzazione fino a 1.600 euro di pensione, non rimettere l'ICI a chi ha una cosa modesta ecomprata con un mutuo e così via per rendere meno pesanti i provvedimenti)
RispondiEliminaMa non abbiamo scelta: o si accetta o si affonda.
La lega nella sua dichiarazione alla Camera rappresenta perfettamente, senza giri di parole, la posizione di chi perde consensi e vuole rifarsi con una forte opposizione in difesa della povera gente, in difesa dell'oggi della povera genteinfischiandosi del domani. IDV invece voterà contro inventandosi la difesa di chi ha sempre pagato e continua a pagare ma pur sempre a fini elettoralistici. Bersani ci ha provato a esprimere il suo dissenso ma ha fatto retromarcia. Vendola ha espresso la sua opinione ed ha perso tre punti nei sondaggi. Casini & C.: senza nè SE nè MA lo dicono da 15 giorni.
CISL, UIL e CGIL dichiarano sciopero per lunedì prossimo ma UL e CISL 2 ore e CGIL... 4 ore. Inaudito.
Ecco perchè io, ritenendo questa manovra non equa la accetto e lo dichiaro ovunque spendendo molto del mio tempo a convincere chi è sfiduciato e deluso che OGGI NON ABBIAMO SCELTA.
NON ABBIAMO SCELTA PERCHE' SINDACATI CHE INVECE DI TRATTARE DICHIARANO LO SCIOPERO E SI DISTINGUONO NEL NUMERO DI ORE, PARTITI CHE PENSANO SOLO A CAVALCARE IL MALCONTENTO A FINI ELETTORALISTICI INVECE DI TRATTARE,
Trattativa: parola completamente sconosciuta a chi c'è cresciuto dentro.
Concludo: il rischio è la perdita totale della fiducia nei partiti e nella politica perchè ormai tutti hanno capito che se si è giunti a questo disastro la responsabilità non è solo di Berlusconi.
Maria Zabban