Non
si può dire che il Partito Democratico nel recente periodo in
materia di Garanti ci abbia proprio azzeccato. Ha voluto insistere
con la solita arroganza a ricoprire i posti resi disponibili per le varie privacy e autorità per dare ingiustificati buon serviti
alle caste in uscita ed ora, nella delicata fase delle primarie di
coalizione, nel capogiro dell'imprevisto successo, si è
incartato del tutto. Chissà se il Garante per le primarie è
stato scelto con il concerto degli altri partecipanti alla
coalizione (Vendola e Tabacci), forse si o forse no, o meglio, se gli
altri componenti della coalizione hanno acconsentito all'altalenante
spumeggiare di varianti in corso d'opera.
Una cosa è certa,
dopo i primi risultati nell'evolvere degli avvenimenti, il ruolo di
garanzia è sembrato un po' plateale ma non certo garantista.
Purtroppo negli ultimi decenni questa fattispecie nella pratica
politica è via via scaduta, con il sorgere dell'attivismo
clientelare introdotto dai partiti unipersonali e padronali della
seconda repubblica. Al tempo in cui “era” la Costituzione, il
parlamento rappresentava l'organo legislativo, “erano” i deputati
e i senatori con il Governo che facevano le leggi ed il ruolo di
controllo e di garanzia avevano ben altro peso e valenza.
Purtroppo
lo scadimento dei partiti ha via via generato anche quello del
personale politico, per corrispondere non solo alle esigenze
personali dei capi, ma sopratutto agli interessi settoriali,
professionali e/o categoriali collegati alle diverse lobby di potere.
Tutto ciò da un lato ha sviluppato la parcellizzazione e
settorializzazione degli interessi in campo, con il conseguente
aumento delle disuguaglianze e il peggioramento qualitativo delle
risposte economiche e sociali che, in periodi di globalizzazione,
affogano lo sviluppo innescando processi di recessione e
disoccupazione. Dall'altro ha prodotto una radicalizzazione dei
conflitti fra i partiti e con i sindacati, nonchè l'avvento a
tutto campo di una burocratizzazione delle norme, che il legislatore
ha via via demandato alle strutture ministeriali, rischiando, e ciò
vale anche per alcune norme emenate dal Governo Monti, di appannare
la stessa certezza del diritto.
L'ultimo decennio purtroppo ha
vissuto un'esperienza livida di feroci contrapposizioni che ha
innescato processi di omologazione e di alleanze a volte innaturali
che hanno deteriorato ed affievolito finanche i valori morali e che
una grande parte del paese ha vissuto con distratta sofferenza e
apparente distacco. Le astensioni alle recenti competizioni
elettorali nelle regioni ne sono l'emblematica conferma. Ritornando
al tema quindi, tutte le funzioni garanzia e di controllo si sono
affievolite; essendo mal tollerate dalla politica sono state via via
in qualche misura alleggerite, politicizzate e quindi svalutate.
E'
auspicabile che all'indomani del rivoluzionario evento delle primarie
del PD, la fede pubblica e sopratutto la fuzione legislativa
riprendano il normale cammino costituzionale, nel rispetto della
distinzione dei poteri, inalienabile per la vita democratica del
nostro paese, che deve necessariamente continuare sul percorso
tracciato dal Governo Monti nel viaggio europeo della crescita e
della stabilità.
Ciao Ubaldo , come sempre le tue osservazioni sono lucide e condivisibili , sono andato a votare per le primarie e tornato per il ballottaggio , non ti dico per chi ho votato per il fatto che sono convinto che comunque non faccia differenza.
RispondiEliminaMala tempora currunt, sed peiora parantur? E Cicerone la sapeva lunga !!!
Carissimo,
RispondiEliminagrazie per la tua attenzione. Anche io sono andato a votare per le primarie , ma solo alla prima giornata, il ballottaggio mi ha doto più l'idea di una questione interna del PD
e ho preferito non partecipare; sopratutto per non dare l'illusione di aumentare il" profumo di sinistra". Sai se troppo persistente e mal dosato rischierebbe di diventare puzza! e non mi pare proprio il caso.