Rimandiamo per l’attenzione dei nostri lettori, all’opportuna intervista sull’Unità del 17 ottobre 2012 rilasciata dall’On. Tabacci : “Non mi riconosco nel manifesto, è troppo di Sinistra, perché non sono stato coinvolto?…”, per riflettere sul limite posto da Vendola alla coalizione sull’accettazione di una presenza che stia al centro della stessa coalizione, come proposta da Bersani. Il vero problema, attorno al quale cavalcano i populisti e cercano aggancio gli esclusi, si nasconde nell’impossibilità di mediare con le forze sociali, essenziale ad una cospicua parte del PD che appoggia Bersani, nello spirito e secondo la coerenza verso l’Agenda Monti manifestata da esponenti dello stesso PD e secondo i richiami dell’On. Tabacci per la ricaduta della stessa Agenda e sui propositi di cambiamento della riforma del Lavoro. Questi argomenti, se si leggono nell’ambito delle linee politiche proposte da Tabacci, contenute nel suo libro (di Alberto Gentili“PENSIERO LIBERO”) in corso di presentazione nelle diverse città italiane, hanno maggior valenza delle minacce di battaglia annunciate da Dalema nel caso di vittoria di Renzi alle primarie. Francamente non si capisce quale sia il terreno dello scontro, se non quello prettamente interno al PD intriso di quella "vera modernità" rappresentata da Bersani ed espressa nel contestato "Manifesto", che lo stesso Dalema dovrà portare in giro per l'Italia nella prossima campagna elettorale di coalizione.
Con questo tipo di premesse viene difficile apprezzare un invito a prendere parte alla realizzazione di un programma politico di coalizione che dovrebbe ambire ad offrire agli lettori la nuova governabilità di un paese e la sua futura stabilità economica internazionale. Non emergono certo segnali unitivi e di sviluppo! Sembra quasi il crogiolo di metalli diversi messi per far precipitare anziché per realizzare una nuova utile amalgama. Non v’è prospettiva minima, idea creativa alcuna di paese sul quale un giovane possa ipotizzare o nascondere un sogno minimo per il suo domani.
Anche la parvenza di rinnovamento inventato con la rottamazione,anziché diventare il coacervo ideale per riappropriarsi della politica, rischia di diventare un terreno di scontro fra fazioni pronte solo a difendere interessi di parte particolari. E smettiamola con questi finti sacrifici, chi ha esperienza politica si metta una volta al servizio della comunità e del bene comune, sarebbe l’unica strada, sulla quale il Presidete Napolitano stà richiamnanado i partiti, per contribuire a rinnovare la politica e crescere in Europa sulla linea fin qui tracciata, con tutti i suoi limiti, dal Governo Monti.
Seguo le tue idee sul tuo blog e devo dire che sono d'accordo praticamente su tutto , speriamo che questi ragionamenti oltre che essere condivisi da molti si traducano in giusta azione concreta al momento del VOTO !!!! (quando sarà ?? )
RispondiEliminaCiao Ubaldo,
RispondiElimina"Per me Tabacci dice sempre quello che vorrei sentire da tutti gli altri ladroni! Già così li chiamava Giosué Carducci."