Tu dai una cosa a me! Io do una cosa a te! Questa può sembrare, secondo l'evoluzione mediatica, la chiave del lasciapassare che il Presidente Napolitano ha offerto al Segretario del PD Bersani per costruire il consenso per un Governo possibile. Un preincarico in salsa di equilibrio e ponderazione da percorrere in vicoli e strettoie per cercare di realizzare una grande coalizione che assicuri cambiamento, sviluppo, riforme e equilibri europei.
In realtà il Presidente, in base al dettato costituzionale vuole aver garanzie di governabilità ed essere in grado di assicurare il rispetto della volontà popolare per come è rappresentata in Parlamento. Nei fatti il preincarico a Bersani risente, non solo di quanto ha deliberato di voler fare il PD nei suoi famosi otto punti, ma del diniego del Movimento 5 stelle ai vecchi partiti e sistemi, dell’indifferenza attendista della lista Civica di Monti, del perverso interessato invito alla condivisione del PDL, del consenso del centro democratico, dei socialisti e di Sel, nonché del temporeggiare della Lega nord, pronta a tutto, pur di evitare le urne che, assieme a “ tante stelline”, potrebbero decretarne la sicura scomparsa. Il quadro nella sostanza sembra chiaro, anche le mire recondite e le riserve sono abbastanza percettibili, stando attenti a non fare la fine dell’incarico per le riforme attese dal paese affidato all’allora Presidente del Senato Franco Marini
Partecipare alla vita politica è un dovere civico, concorrere alla crescita del paese è un diritto sancito dalla Costituzione, testimoniare con l’esempio, il lavoro e la famiglia sono il modo giusto per contribuire al bene comune. Ciascuno, dal lato delle proprie competenti esperienze, con saggezza e senso di responsabilità può contribuire alla conoscenza, alla riscoperta e alla conquista dei valori etici, professionali, di giustizia,coesione e sviluppo che devono presiedere la società civile.