giovedì 19 dicembre 2013

INTEGRAZIONE

Il fenomeno Renzi, soprattutto per le previsioni della vigilia ma anche per le aspettative future, merita  una riflessione. La cosa più interessante è la rapidità dell’azione e la concomitante risposta governativa, che non deve dare l’idea di una gara, quasi che il rinnovamento generazionale diffuso sia indice di efficienza politica;  nella speranza che riesca a contenere  e far rientrare quella protesta sociale diffusa  che il Colle segue con attenta circospezione.
I partiti purtroppo hanno perduto troppo tempo. Le” finte” riflessioni soprattutto quando sono egoistiche  e inconcludenti mal si conciliano con le responsabilità, i bisogni e le aspettative della gente. E’ dai tempi della DC di Zaccagnigni che  molta parte della società civile di questo paese auspica un mutamento del costume comportamentale, dell’azione politica e dell’etica pubblica .
Fra cambiamenti, nuove maggioranze, referendum, nascita di nuovi soggetti, fronti leghisti,  scissione sindacale, fine del PC, PDS, Bolognina, Ulivo, Mani pulite, Strage di Capaci, fine della prima repubblica e via dicendo, da quanti lustri il cittadino spera ed attende le risposte della classe politica! Quanta fiducia delusa espressa nei voti, quante vane speranze riposte negli eletti, sia destra che di sinistra, nei partitini proprietari, nel contratto con gli italiani!

mercoledì 4 dicembre 2013

MANOVRINA DI AGGIUSTAMENTO

Infantile; questo il tratto personale del più gettonato probabile Segretario del PD che l’otto di dicembre è destinato a furoreggiare fra gli iscritti del primo partito italiano. Di certo l’epiteto non sarà sfuggito  all’attenzione della stampa estera come considerazione che il Capo del  Governo Italiano ha del probabile  nuovo responsabile del partito a cui egli stesso appartiene; ne terrà in debito conto quando il nuovo PD metterà le ali all’azione di governo e nel semestre di presidenza europea!
Nelle sezioni del PD disseminate per l’Italia, all’indomani delle  defatiganti lotte per arginare la rottamazione, conservare le caste  con qualche innesto di giovani parentele o  amichevoli clientele, i massimalisti  e i sindacalisti che residuano dalle segreterie Fassino, Veltroni , Bersani ed Epifani, andranno su tutte le furie per digerire supinamente il cambiamento! Messo a posto il mazzo di carte, emarginato il pericolo di fare politica preteso da Fabrizio Barca, ricomincerà la solfa di sempre o come ha detto Civati, si aprirà la “rimessa”; in fin dei conti non è la politica che serve ma la gestione del potere.  E poi  quelli che andranno ai banchetti  delle primarie mica lo sanno se devono eleggere il Segretario del partito o un competitor di Palazzo Chigi, è come un gioco dell’oca che dura fino al day after; finché una parte più avveduta del popolo italiano eserciterà il voto considerando l’attività politica un servizio fiduciario da offrire allo stato ed ai cittadini  e non un teatrino costosissimo di slogan per allocchi  plaudenti,  illusi di difendere i propri bisogni e il bene della Nazione. 
Mettersi al servizio del bene comune non vuol dire sistemazione personale nè carriera politica; o forse i due maggiori partiti che hanno sostenuto il Governo Letta hanno fatto in modo, in questo tratto di legislatura, da sistemare il mazzo delle carte e le caste per il prossimo futuro?