Nel segno dell’uomo, della sua felicità e della politica che arricchisce se pone al centro il servizio e la donazione verso gli atri, ieri sera ha mosso i primi passi l’Osservatorio di Alta Politica, Buona Amministrazione e Sviluppo, annunciato da tempo in questo blog ed offerto al Governo ed ai partiti. Durante i lavori, con la “messa al bando dell’individualismo asociale e amorale, che infetta spesso il comportamento di settori o frammenti della società”, ben noto e caratterizzato anche nella nostra isola, sono state discusse e messe a punto le peculiarità e gli obiettivi di questo nuovo luogo di incontro culturale e formativo rivolto ai cittadini che desiderano partecipare alla vita del proprio paese per contribuire alle scelte necessarie a favorirne lo sviluppo. Nasce una palestra di informazione e studio per far crescere nei cittadini, uomini, donne e soprattutto nelle nuove generazioni, la cultura dei valori etici e del bene comune per partecipare ad una azione politica basata sui principi di libertà, solidarietà, democrazia, laicità e giustizia, rispetto del creato e salvaguardia della dignità umana, della vita, della famiglia. Affinché, secondo il pensiero di Papa Francesco: “ognuno di noi possa recuperare sempre più concretamente la propria identità personale come cittadino convocato, dal latino citatorium, il chiamato al bene comune”; non come soggetto preso individualmente, ma in quanto persone convocate a creare un’unione, un ordinamento armonico, finalizzato al bene comune”.
Partecipare alla vita politica è un dovere civico, concorrere alla crescita del paese è un diritto sancito dalla Costituzione, testimoniare con l’esempio, il lavoro e la famiglia sono il modo giusto per contribuire al bene comune. Ciascuno, dal lato delle proprie competenti esperienze, con saggezza e senso di responsabilità può contribuire alla conoscenza, alla riscoperta e alla conquista dei valori etici, professionali, di giustizia,coesione e sviluppo che devono presiedere la società civile.
domenica 29 settembre 2013
venerdì 6 settembre 2013
BISOGNO DI VERA DEMOCRAZIA
E’ divertente ma nello stesso tempo drammatico l’attuale momento politico italiano. Ci scusiamo ancora con i lettori, ma gli effetti distorcenti della ormai imperante “cacofonia mediatica” suggeriscono di evitare commenti sulle fantasiose digressioni e invenzioni che i vari personaggi politici ci propinano tramite stampa, televisione o dai palcoscenici delle feste di partito. Tutto finalizzato ad ovattare o simulare, anche tramite la rete, atteggiamenti e distinguo che in genere prefigurano comportamenti e scelte reali che rischiano di creare scomposizioni laceranti e forse nuove maggioranze di opportunità. Pensiamo alla questione dirimente su cui potrà cadere il Governo Letta! Quanto impegno, tanta chiarezza e nuova speranza dal Colle, gran successo per la nomina dei quattro splendidi Senatori a vita, che contorcimenti burocratici; l’uccellino verde ventila al Presidente Violante ex Magistrato una contestata manleva moralista parlamentare degna di magistrali corposi pareri provveditate che inibiranno finanche il Ministro della Giustizia in persona.
E in tutto questo il Cavaliere imperversa ed annoia l’Italia ricercando una qualche astrusa salvifica agibilità o intoccabilità politica.
Insospettire gli avversari, dividere i falchi e le colombe, mandare in tilt i libri paga e generare nei partiti alleati di governo confusione, stizza e sconforto, sono gli sports praticati in queste ultime settimane; ma ora il gioco diventa serio. Un esempio esilarante viene proprio dal congresso del PD, apparentemente unito ma ormai definitivamente dilaniato. Renzi, che galoppa a carro aperto sul quale approdano casta, sindaci e un assalto bianco autorevolmente rappresentato. Si illude di eliminare le correnti; parla senza conoscere dove sta’ la gioiosa macchina da guerra e i conti patrimoniali rinvenienti! Se vorrà essere Segretario di quel partito, non bastano le garanzie, bisogna imbandire un lungo tavolo come ai tempi delle Margherita, di Prodi e Veltroni e disporre le poltrone per la destra, il centro, la sinistra, per i massimalisti, gli intellettuali, gli artisti e compagnia cantante. Ci scusiamo per la incompletezza, ma ciò che conta è lo stato dell’arte. Il Vero in tutto ciò, che non è antipolitica, è la totale mancanza di fiducia e di credibilità nella attuale classe politica e sindacale di questo paese. L’aria che tira, con gli uomini che ci stanno davanti ad occupare gli scranni in parlamento, le direzioni dei partiti e le responsabilità istituzionali, nonostante il buon tratto, la serietà e la giovane volontà del Presidente Letta, come si può pretendere di fare diventare credibile questa stessa classe politica? Forse la garantisce Renzi? O è pensabile che un manipolo di deputati o senatori grillini facendo gli scilipoti possano salvare il semestre Europeo?
E in tutto questo il Cavaliere imperversa ed annoia l’Italia ricercando una qualche astrusa salvifica agibilità o intoccabilità politica.
Insospettire gli avversari, dividere i falchi e le colombe, mandare in tilt i libri paga e generare nei partiti alleati di governo confusione, stizza e sconforto, sono gli sports praticati in queste ultime settimane; ma ora il gioco diventa serio. Un esempio esilarante viene proprio dal congresso del PD, apparentemente unito ma ormai definitivamente dilaniato. Renzi, che galoppa a carro aperto sul quale approdano casta, sindaci e un assalto bianco autorevolmente rappresentato. Si illude di eliminare le correnti; parla senza conoscere dove sta’ la gioiosa macchina da guerra e i conti patrimoniali rinvenienti! Se vorrà essere Segretario di quel partito, non bastano le garanzie, bisogna imbandire un lungo tavolo come ai tempi delle Margherita, di Prodi e Veltroni e disporre le poltrone per la destra, il centro, la sinistra, per i massimalisti, gli intellettuali, gli artisti e compagnia cantante. Ci scusiamo per la incompletezza, ma ciò che conta è lo stato dell’arte. Il Vero in tutto ciò, che non è antipolitica, è la totale mancanza di fiducia e di credibilità nella attuale classe politica e sindacale di questo paese. L’aria che tira, con gli uomini che ci stanno davanti ad occupare gli scranni in parlamento, le direzioni dei partiti e le responsabilità istituzionali, nonostante il buon tratto, la serietà e la giovane volontà del Presidente Letta, come si può pretendere di fare diventare credibile questa stessa classe politica? Forse la garantisce Renzi? O è pensabile che un manipolo di deputati o senatori grillini facendo gli scilipoti possano salvare il semestre Europeo?
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