Meglio sarebbe dire spiazza e oscura
quelli che una volta erano i
difensori ,” si fà per dire”, dei diritti dei
lavoratori. Forse colpito
dalle recenti rievocazioni con le quali la stampa di opinione ha rammentato il ruolo passato e recente del sindacato nello
sviluppo del paese : “ Lacci e lacciuoli di imprese e sindacati (che) frenano
la crescita” (Guido Carli 1977) e le “rigidità legislative burocratiche,
corporative, imprenditoriali, sindacali sono sempre la remora principale allo
sviluppo del nostro paese"(Ignazio Visco Governatore della Banca d’Italia), il
giovane Segretario del Partito Democratico e Presidente del Consiglio, con l’ erogazione a 10 milioni di lavoratori di una modesta 14° mensilità
da ottanta euro nette al mese ha mandato
un segnale forte proprio a quelle parti sociali, contrariate, già dall’avvento
di Mario Monti, per la fine degli interminabili ed inconcludenti confronti di
Palazzo Chigi. Al là dei possibili effetti sull’economia e sul PIL criticati dalla minoranza del PD attraverso
l’On. Fassina, ai rappresentanti delle Confederazioni, dedite ormai alla mutualità surrettizia e parafiscale ed al recupero di qualche importante poltrona per futuri trombati, non
rimane che il gravoso compito di rappresentare
gli interessi della numerosa residuale categoria dei pensionati, esclusi dai recenti benefici del cuneo fiscale,
anche se, loro malgrado, continuano a pagare la delega associativa annuale. Il
momento è imbarazzante, il maggiore ente di previdenza è scoperto e la contestazione metalmeccanica non si assopisce;
Landini si agita, blatera e continua a fare il
prezzemolo nei tolk show televisivi. Nè peraltro possono definirsi edificanti le recenti prese di posizione dei vertici sindacali, a cominciare dalla petulanza di Confindustria,
dall’imperativo Segretario della CISL
Bonanni, che avverte: “Queste massime autorità
devono stare attente a come parlano: parlano a vanvera, sono gli
untori del populismo italiano”. O per non parlare della Segretaria della CGIL Camusso , che precisa: “Mi sembra
un riproporre ricette che hanno già mostrato
il loro fallimento”. Per la sinistra del
PD sono tempi duri, la casta trema e si vede costretta a riesumare Berlinguer per non
perdere pezzi. Nell’illusione di
Veltroni, al tempo dei “gufi”, si scompone
e non regge all’attivismo del nuovo "Mosè" che spariglia tutto e blandisce l’accordo con Forza Italia. Si alterano “ i dalema”, vanno in fibrillazione”
i brunetta”, si scompigliano “i cinque stelle” e Grillo si arrabbia! Anche La 7
perde l’orientamento, in vista delle
elezioni europee invita Marie Le Pen per attizzare una destra vagante in ambito europeo alla
disperata ricerca dei voti del
cavaliere.
Questa volta i sondaggi stanno a zero, Berlusconi entra in quarantena, ha il coprifuoco delle 23.00 ma cercherà di recuperare i suoi vecchietti per arginare il danno; il vero problema quindi resta politico, in un paese
intriso di menzogne e ruberie, dove non si riesce a "prefigurare democraticamente una equilibrata redistribuzione della ricchezza e
perseguire il bene comune, la
sorpresa di maturità sarà data dalla società civile, se troverà il coraggio di chiedere con il voto alla classe politica di rinnovarsi per servire questo paese.
In assenza di carismi tutti i
partiti fanno acqua e creano solo astensione, nessuno ha costruito riferimenti credibili degni di affidabilità; nel diffuso malcostume tutto diviene scostante generando disinteresse e rabbia. L’effetto Renzi per quanto veloce e astuto, anche se non entra in partita, riceverà
certamente un premio, che non basta per uscire dal guado, una
sinistra così sinistrata e preoccupata più della sua conservazione che del paese, non potrà
vincere le elezioni europee né contenere i 5 stelle. Gli altri arzigogoli presenti alla
contesa, più o meno ammantati di rosa, compreso quello scontato di Casini e quello irrecuperabile della Lega, non saranno
di utile rilievo; l’unico forse, correttamente avviato da Tabacci con Scelta civica e
Boldrin, se aiutato dall’impegno di Passera anche in coerenza dell’Agenda Monti, potrebbe rappresentare la vera novità di
prospettiva, per la nascita di un
soggetto moderato e riformatore piu’ grande, nel segno liberal democratico
europeo.