giovedì 26 luglio 2012

FANNO I CONTI SENZA L’OSTE



Ci scusiamo con i nostri amici e con i quattro lettori che ci seguono, per la lunga e apparente distrazione dalle cose correnti. La “grande finanza” e le agenzie di rating ci hanno resi succubi dello spread e dello spauracchio della fine dell’euro. L’andamento della borsa  ormai alimenta  l’incubo quotidiano dell’uomo della strada che vive con terrore  l’erosione dei pochi spiccioli  riposti a tutela dell’incerto futuro. Nel frattempo i partiti navigano a vista nel qualunquismo di maniera, immersi in sinistri pensieri e mormorazioni di bottega, alla ricerca di generiche e spericolate ipotesi di rigenerazione, all’insegna del più furbo vince con o senza preferenze. In effetti dalle notizie apparse sui media più accreditati sembra che ognuno cerchi una sua quadra: Casini ha fatto un giro per l’Italia per “contattare” la società civile, la lega ha cambiato Segretario e diventa lo spazzacamino dei municipi padani; Fini ha scoperto che con mille persone per bene da mettere nelle liste si potrebbe  ottenere un buon risultato; Bersani che non ha vinto ma ha perso di meno, farà le primarie come vuole lui, si smarca di Renzi all’attacco, lascia la Bindi in difesa, spinge Vendola sull’ala e  Fassina  resta libero; i quindici intellettuali del PD, nel dubbio di candidatura certa, sono schizzati in avanti lungo una ossequiosa  linea programmatica di legislatura incondizionata al Prof. Monti; il PDL tiene libero Alfano, si dimena scomposto in attesa del geniale egocentrismo del Cavaliere orientato sul colle, mentre per via interna i seniores sono convinti che il meglio dell’esperienza politica sia salva soltanto con la partecipazione, insieme ad altri e in condizioni di pari dignità, ad un nuovo movimento liberaldemocratico, laico e cattolico.
C’è veramente di che riflettere! sembra proprio che tutti i rappresentati dei partiti attualmente in Parlamento, la tanto vituperata casta, stiano veramente pensando di rifare le regole: fare una buona legge elettorale, ridare agli lettori l’uso delle preferenze, rivedere gli emolumenti ed i rimborsi elettorali, insomma riorganizzare i partiti per evitare, come giustamente indicato dal presidente Napoliano, di dare fiato al populismo e all’antipolitica.
Francamente i comportamenti in aula  e il modo di condurre il consenso al Governo Monti e le contraddizioni smentite la mattina e poi corrette la sera  sia sui temi politici che su quelli economici, non sembrano confacenti ad un paese che stà faticosamente cercando di riacquistare credibilità e  affidamento internazionale. La politica dei partiti italiani  in queste settimane, assieme ai sindacati ed ai conservatori confindustriali ricordano tanto la tela di Penelope; c’è chi seriamente opera per rimettere in piedi la barca  durante la notte e chi al mattino straparla, scrive e agisce, per riavvicinarla  al precipizio. Per grazia di Dio il paese incolpevole ha una  sua guida sicura e  anche se nessuno è privo di peccati e debolezze, non si può certo proseguire con un Governo in Condominio, come ha osservato il Prof. Sartori!  Non credo che si debba dubitare di chi si pone al servizio del prossimo  con la dignità del cristiano;  oggi urge un dovere sociale di creare le condizioni di civiltà, giustizia, rigore morale e solidarietà per recuperare un respiro nuovo di cultura e di pienezza dei valori, rivolti ad un "umanesimo planetario che promuovano lo sviluppo  della personalità di ogni uomo e di tutti gli uomini". I partiti stanno perdendo del tempo prezioso, chiacchierano e girano a vuoto per salvare e/o proteggere dei seggi che, finita la legislatura, non esistono più. Le liste civiche di Grillo non sono populismo! Sono società civile, sono comunione di persone, gruppi di amici, cellule spontanee della società, come lo sono le tante famiglie italiane  che “vivono nella loro identità sostanziale, la comunione d’amore fondata sul matrimonio, chiamata, come ha detto a Milano il Santo Padre Benedetto XVI, ad essere  santuario di vita, piccola Chiesa, cellula della società”.
I partiti stanno facendo i conti senza l’oste!  Non è più tempo di rimescolare le carte. Bisogna prendere carte nuove e scrivere bene le regole del gioco. Il consenso popolare e l’astensione non sono un “sondaggio”, sono una realtà vera con la quale bisogna fare i conti!
(Vedi-http://ubaldogerovasi.blogspot.it/2012/01/e-tutto-tremendamente-politico.html)

4 commenti:

  1. sono sostanzialmente d'accordo sul testo. Colgo qua e là delle riflessioni che dovrebbero diventare quasi degli slogan: 1)Le liste civiche di Grillo non sono populismo! Sono società civile, sono comunione di persone, gruppi di amici, cellule spontanee della società, come lo sono le tante famiglie italiane che “vivono nella loro identità sostanziale,...... 2) Casini ha fatto un giro per l’Italia per “contattare” la società civile, la lega ha cambiato Segretario e diventa lo spazzacamino dei municipi padani; Fini ha scoperto che con mille persone per bene da mettere nelle liste si potrebbe ottenere un buon risultato; il PDL tiene libero Alfano, si dimena scomposto in attesa del geniale egocentrismo del Cavaliere orientato sul colle, mentre per via interna i seniores sono convinti che il meglio dell’esperienza politica sia salva soltanto con la partecipazione, insieme ad altri e in condizioni di pari dignità, ad un nuovo movimento liberaldemocratico, laico e cattolico.
    e in ultimo copio una riflessione che nel condividerla mi fa veramente male, anzi mi "farebbe" veramente male se nel frattempo non avessi alzato un muro perchè riguarda quello che resta del mio partito che è cresciuto anche e soprattutto con la vita dei militanti (io avevo persino creduto nel partito nuovo con i resti illuminati della DC) Ecco il n.3)Bersani che non ha vinto ma ha perso di meno, farà le primarie come vuole lui, si smarca di Renzi all’attacco, lascia la Bindi in difesa, spinge Vendola sull’ala e Fassina resta libero; i quindici intellettuali del PD, nel dubbio di candidatura certa, sono schizzati in avanti lungo una ossequiosa linea programmatica di legislatura incondizionata al Prof. Monti;

    RispondiElimina
  2. Ha fatto male anche a me tanto tempo fà! Sono stato fra i fondatori dei "Democratici della Sardegna" che portò all'Asinello di Prodi e Parisi. Ma nonostante che i muri si continuino ad alzare, imperterriti e non curanti ricercano il "bene comune" con il resto che sai!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ah, l'Asinello. Sono ormai ricordi. Io all'ultimo con gresso DS ho sostenuto Angius insieme ai giovani della mia ex sezione ora Circolo PD. Abbiamo preso il 10% al congresso pur trovandoci sempre con sezioni chiuse e altri "scherzetti-disguidi" del genere quando volevamo presentare la sua mozione n.3. Un partito nato male cresce male e crescendo male alimenta quei partiti che hanno obiettivi come la lega e il pdl ecc. Ma chi ce l'ha il coraggio di tornare indietro subito per riflettere e poi andare avanti più forti perchè su una linea credibile?

      Elimina
  3. Cara Maria, in politica a mio avviso le astuzie e gli opportunismi non pagano; è una cosa Alta e Seria che richiede fermezza coerenza e coraggio, ma soprattutto un’idea di Paese e di società su cui credere e puntare. Possiamo pensare che gli”intenti” di Bersani siano qualcosa di diverso da un retorico protocollo di sintesi generica dei desiderata degli amici? Offerto all’intuito del centro ed al gradimento della sinistra? Bersani comunque non penso che voglia fare il terzo governo Prodi, l’Italia di oggi non ne ha proprio bisogno. A questo punto se Casini comprende …. guardando la società civile…. potrebbe anche fare il salto della quaglia!

    RispondiElimina