domenica 2 dicembre 2012

IL GARANTE CHE GARANTISCE

Non si può dire che il Partito Democratico nel recente periodo in materia di Garanti ci abbia proprio azzeccato. Ha voluto insistere con la solita arroganza a ricoprire i posti resi disponibili per le varie privacy e autorità per dare ingiustificati buon serviti alle caste in uscita ed ora, nella delicata fase delle primarie di coalizione, nel capogiro dell'imprevisto successo, si è incartato del tutto. Chissà se il Garante per le primarie è stato scelto con il concerto degli altri partecipanti alla coalizione (Vendola e Tabacci), forse si o forse no, o meglio, se gli altri componenti della coalizione hanno acconsentito all'altalenante spumeggiare di varianti in corso d'opera. 
Una cosa è certa, dopo i primi risultati nell'evolvere degli avvenimenti, il ruolo di garanzia è sembrato un po' plateale ma non certo garantista. Purtroppo negli ultimi decenni questa fattispecie nella pratica politica è via via scaduta, con il sorgere dell'attivismo clientelare introdotto dai partiti unipersonali e padronali della seconda repubblica. Al tempo in cui “era” la Costituzione, il parlamento rappresentava l'organo legislativo, “erano” i deputati e i senatori con il Governo che facevano le leggi ed il ruolo di controllo e di garanzia avevano ben altro peso e valenza. 

Purtroppo lo scadimento dei partiti ha via via generato anche quello del personale politico, per corrispondere non solo alle esigenze personali dei capi, ma sopratutto agli interessi settoriali, professionali e/o categoriali collegati alle diverse lobby di potere. Tutto ciò da un lato ha sviluppato la parcellizzazione e settorializzazione degli interessi in campo, con il conseguente aumento delle disuguaglianze e il peggioramento qualitativo delle risposte economiche e sociali che, in periodi di globalizzazione, affogano lo sviluppo innescando processi di recessione e disoccupazione. Dall'altro ha prodotto una radicalizzazione dei conflitti fra i partiti e con i sindacati, nonchè l'avvento a tutto campo di una burocratizzazione delle norme, che il legislatore ha via via demandato alle strutture ministeriali, rischiando, e ciò vale anche per alcune norme emenate dal Governo Monti, di appannare la stessa certezza del diritto. 
L'ultimo decennio purtroppo ha vissuto un'esperienza livida di feroci contrapposizioni che ha innescato processi di omologazione e di alleanze a volte innaturali che hanno deteriorato ed affievolito finanche i valori morali e che una grande parte del paese ha vissuto con distratta sofferenza e apparente distacco. Le astensioni alle recenti competizioni elettorali nelle regioni ne sono l'emblematica conferma. Ritornando al tema quindi, tutte le funzioni garanzia e di controllo si sono affievolite; essendo mal tollerate dalla politica sono state via via in qualche misura alleggerite, politicizzate e quindi svalutate. 
E' auspicabile che all'indomani del rivoluzionario evento delle primarie del PD, la fede pubblica e sopratutto la fuzione legislativa riprendano il normale cammino costituzionale, nel rispetto della distinzione dei poteri, inalienabile per la vita democratica del nostro paese, che deve necessariamente continuare sul percorso tracciato dal Governo Monti nel viaggio europeo della crescita e della stabilità.

2 commenti:

  1. Ciao Ubaldo , come sempre le tue osservazioni sono lucide e condivisibili , sono andato a votare per le primarie e tornato per il ballottaggio , non ti dico per chi ho votato per il fatto che sono convinto che comunque non faccia differenza.
    Mala tempora currunt, sed peiora parantur? E Cicerone la sapeva lunga !!!

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  2. Carissimo,
    grazie per la tua attenzione. Anche io sono andato a votare per le primarie , ma solo alla prima giornata, il ballottaggio mi ha doto più l'idea di una questione interna del PD
    e ho preferito non partecipare; sopratutto per non dare l'illusione di aumentare il" profumo di sinistra". Sai se troppo persistente e mal dosato rischierebbe di diventare puzza! e non mi pare proprio il caso.

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