lunedì 24 dicembre 2012

QUANDO LE PAROLE PESANO

E’ auspicabile che il ceto politico che ha lasciato il Parlamento in questo fine legislatura abbia  ascoltato con attenzione le dichiarazioni del Presidente Monti e  le risposte rilasciate ai giornalisti nella conferenza stampa di fine anno. Sarebbe auspicabile che anche le caste politico sindacali sparse negli anfratti rappresentativi locali del paese abbiano udito.  Certo non si può pretendere che qualcuno comprenda ciò che non si vuole intendere! ma una cosa è possibile che tutti la abbiano capita: quanto siano importanti non solo in politica le parole e quanto sia difficile saperle usare, quando si ha l’avventura di ricoprire una responsabilità pubblica.  Per averne certezza è sufficiente leggere i commenti politici del giorno dopo e  prendere atto della scompostezza, del nervosismo e dello sgomento che la “salita in politica” del Professore sta’ generando.
Per chi usa le poche parole di buon governo, come sembra costume del Prof. Monti, il politichese dei nostri dirigenti e uomini politici rischia di diventare oltre che vacuo e scadente, evanescente e incomprensibile; per cui una parola mal detta, come è capitato all’On.Alfano nei giorni scorsi alla Camera, può arrivare come una saetta che mette in crisi il Governo e manda in pezzi il PDL e in bestia il suo Capo.
Insomma le parole non bisogna solo contarle ma anche pesarle!
Per passare ad oggi, il Professore ha dato a tutti il compito a casa.
Nel fine settimana natalizio gli italiani dovranno leggere la sua Agenda , già disponibile on line, e trarne convincimenti e spunti per allontanare i populismi e meditare sulle future scelte elettorali. Chi naturalmente è più interessato  a misurarsi o a farsi misurare sono i fuggitivi, gli incompresi, quelli che l’avevano già detto che bisognava fare una lista di centro! Che bisognava distinguersi da Vendola, da Fassina, da Dipietro, quelli per i quali non si poteva prescindere dall’Agenda Monti e che bene hanno fatto a distinguersi. Gli assertori dell’europeismo più convinto cercheranno di salire sul carro che conduce in Parlamento e forse  anche Renzi metterà sul piatto i suoi carrieristi di provincia.  Grazie all’infelice uscita di Dalema il povero Bersani, fra deroghe, uscite e incomprensioni sarà costretto a cedere quote di sovranità, che peccato quelle primarie! Per fortuna che  la saggezza del Colle c’è.  Buon Natale a tutti.
(Cfr. http://ubaldogerovasi.blogspot.it/2012/10/monti-bis.html

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