domenica 15 aprile 2012

PRIMA DI FARE NUOVE PROPOSTE

 Mi sembra utile rileggere ora questo documento pubblicato il 29 ottobre 2009


Cambiamento e Buongoverno (I coraggiosi)
L’Italia vive una stagione difficile. La crisi è superabile e non è impossibile unire la maggioranza degli italiani intorno alle decisioni che portino il Paese sulla strada giusta.

Ma la politica non ce la fa. La politica non è tutto: una società aperta, un’economia dinamica, istituzioni sane possono vivere anche quando la politica è in crisi. In Italia siamo nel mezzo di una Guerra dei Quindici Anni che si ostina a non finire; che, anzi, continua a radicalizzarsi e sta sfibrando le istituzioni, l’economia, il tessuto sociale. Senza la capacità della politica di guidare, mediare, unire, non saranno sufficienti l’impegno, gli sforzi, i sacrifici degli italiani che intraprendono, difendono la dignità del loro lavoro, tengono duro.

Occorre dire una verità: le due attuali parti contrapposte non ce la fanno. La destra ha un capo indiscusso (con un potere mediatico, economico e finanziario senza precedenti), una larga maggioranza in Parlamento, significativi consensi popolari; eppure, non riesce a realizzare le decisioni e le riforme necessarie. L’opposizione imperniata sul PD non ha un’originale cultura politica e non propone un’alternativa credibile. La risposta per il Paese non può venire dal populismo di destra, che è uno dei maggiori pericoli per le nostre società, in special modo nelle sue componenti xenofobe; né da una sinistra socialdemocratica, un’esperienza che ha un valore storico, ormai esaurito.

Occorre tirare le conseguenze da questa verità, se vogliamo realizzare una moderna democrazia dell’alternanza. Impegnarsi per non accrescere l’asprezza del conflitto: la maggioranza degli italiani non condivide che esso degeneri in disprezzo, confusione e inconcludenza. Ma non basta.

Occorre costruire una nuova offerta politica: c’è un largo spazio di opinione insoddisfatta e di potenziali consensi per chi sappia rappresentare in modo credibile l’interesse generale e organizzare le nuove opportunità del futuro. A questa larga parte dell’Italia va proposto un serio progetto politico democratico, liberale, popolare, di cambiamento e buongoverno.

Massimo Cacciari Giuliano da Empoli Lorenzo Dellai Linda Lanzillotta Vilma Mazzocco Roberto Mazzotta Andrea Mondello Francesco Rutelli Bruno Tabacci Elvio Ubaldi Giuseppe Vita

2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. il mio commento è un semplice "copia e incolla" di poche righe che riporto di seguito.

    """Di affermare, soprattutto e prima di tutto, che l’Agenda Monti rappresenta il percorso obbligato per l’Italia anche nei prossimi cinque anni per chiunque sia chiamato a governare il Paese.
    Questo è l’onore e l’onere degli impegni programmatici da confermare che le forze progressiste lasciano a chi si colloca al centro della coalizione."""


    Quelle poche righe che non ho letto GIUSTAMENTE nel programma dei 3 (tre) partiti. Giustamente perchè queste alleanze il PD le ha fatte con partiti che non appoggiano questo governo : - ) e mi verrebbe da ridere se non fosse terribilmente tragico.
    Che dire? che non mi sarei mai immaginata che l'unico segnale "decente" potesse giungere da Veltroni con la sua dichiarazione NON MI RICANDIDO.

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